I produttori europei di biodiesel hanno deciso di passare alle maniere forti contro la concorrenza statunitense. Dopo oltre un anno di denunce contro il sistema USA che, ignorando le regole del fairplay di mercato, minaccia di eliminare l'industria europea, l'Assemblea Generale dell'EBB (European Biodiesel Board) ha deciso all'unanimità di intraprendere un'azione legale contro l'esportazione del B99 statunitense. “Nel quadro delle misure federali statunitensi adottate nel 2004, il biodiesel può ricevere sussidi fino a 264 dollari per metro cubo (300 dollari la tonnellata, circa 200 euro la tonnellata) solo aggiungendo una “goccia" di diesel minerale al biodiesel - spiegano i produttori europei - i produttori Usa possono pertanto reclamare il sussidio massimo per una miscela "B99.9". Tale miscela può poi essere esportata in Europa dove ha anche i requisiti necessari per rientrare negli schemi di sussidi europei". La maggior parte delle industrie Ue, sottolineano, sono ormai fuori mercato. Il rischio è di avere una grossa capacità industriale produttiva di biodiesel inutilizzata e di vedere, già da quest'anno, stagnare o addirittura scendere la produzione. Con all'orizzonte un prolungamento al 2008 del sistema di aiuto statunitense l'EBB ha deciso di rivolgersi alla Commissione europea perchè prenda le misure necessarie per correggere la distorsione del mercato. L'azione legale che l'industria europea del biodiesel ha deciso di intraprendere consisterà in un ricorso congiunto contro la politica di dumping e di sussidi USA, possibilmente sostenuto, in uno stadio successivo, dalle misure dell'Organizzazione Mondiale del Commercio.