Analisi e progettazione dell'evoluzione della Corporate University a Corporate University Telematica - Ipotesi progettuale Luxottica
Autore
Luca Gastaldi - Politecnico di Milano - [2005-06]
Documenti
Abstract
Questo lavoro vuole studiare l’evoluzione delle Corporate Universities e un ottimo modo per farlo è vedere come stia cambiando la modalità con cui questi strumenti generano valore nelle imprese. Il secondo capitolo parte proprio da tale quesito.
Prima di tutto bisogna capirsi su cosa si intenda per valore. I tempi discontinui in cui ci si trova a vivere hanno reso infatti obsoleto il più importante contributo alla sua modellizzazione – la catena di Porter – e se è lo studioso stesso a denunciare l’incapa-cità del suo famosissimo modello di penetrare nella scatola nera delle imprese moderne, è chiaro che usare tale cornice per cercare il potenziale contributo di apprendi-mento e Corporate Universities alle organizzazioni non porterebbe a grandi risultati.
Bisogna riconoscere che la diffusione della comunicazione multimediale e lo svi-luppo delle tecnologie di rete abbiano determinato le condizioni affinché la creazione di profittabilità esuberasse la catena del valore fisica per coinvolgere quella virtuale del-le attività immateriali. Queste affiancano e supportano i vari processi dell’impresa – in-tegrando, allineando e coordinando i suoi obiettivi a quelli di partner e clienti.
Si crea così un intreccio di attività virtuali e fisiche che è stato chiamato DNA del valore e che – tra i suoi pregi – permettere di «vedere» il ruolo centrale dell’individuo (o meglio del suo fattore produttivo da 1,3 kg) all’interno delle logiche aziendali, oltre che il con-tributo che l’apprendimento possa fornire alle imprese di oggi e domani.
Prima di tutto bisogna capirsi su cosa si intenda per valore. I tempi discontinui in cui ci si trova a vivere hanno reso infatti obsoleto il più importante contributo alla sua modellizzazione – la catena di Porter – e se è lo studioso stesso a denunciare l’incapa-cità del suo famosissimo modello di penetrare nella scatola nera delle imprese moderne, è chiaro che usare tale cornice per cercare il potenziale contributo di apprendi-mento e Corporate Universities alle organizzazioni non porterebbe a grandi risultati.
Bisogna riconoscere che la diffusione della comunicazione multimediale e lo svi-luppo delle tecnologie di rete abbiano determinato le condizioni affinché la creazione di profittabilità esuberasse la catena del valore fisica per coinvolgere quella virtuale del-le attività immateriali. Queste affiancano e supportano i vari processi dell’impresa – in-tegrando, allineando e coordinando i suoi obiettivi a quelli di partner e clienti.
Si crea così un intreccio di attività virtuali e fisiche che è stato chiamato DNA del valore e che – tra i suoi pregi – permettere di «vedere» il ruolo centrale dell’individuo (o meglio del suo fattore produttivo da 1,3 kg) all’interno delle logiche aziendali, oltre che il con-tributo che l’apprendimento possa fornire alle imprese di oggi e domani.
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