La pianificazione territoriale di coordinamento in Italia. Un'analisi comparativa sui piani provinciali.
Autore
Marco Idda - Università degli Studi di Sassari - [2005-06]
Documenti
Abstract
La tesi consiste in una analisi comparativa della pianificazione intermedia elaborata dall’ente provincia in Italia. Nello studio, si mettono a confronto sei piani di coordinamento provinciale: il piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP) di Piacenza; il piano territoriale di coordinamento (PTC) di Livorno; il piano urbanistico provinciale (PUP) di Trento; il piano urbanistico provinciale (PUP) di Sassari; il piano urbanistico provinciale (PUP) di Cagliari; il piano territoriale provinciale (PTP) di Catania. Nella tesi, si svolge la comparazione attraverso la costruzione, sperimentazione e applicazione di un metodo basato sull’utilizzo di matrici di impatto modificate, utili a supportare la valutazione delle prestazioni dei piani operando un confronto empirico dei risultati ottenuti. Le matrici adottate possono essere dunque considerate strumenti descrittivi qualitativi sui diversi aspetti che caratterizzano le competenze della provincia in materia di governo delle trasformazioni territoriali.
Tra le principali ragioni che hanno motivato la realizzazione della tesi, si distingue l’emergere di forme innovative di piani urbanistici all’indomani della riforma dell’ordinamento delle autonomie locali, sancita con l’entrata in vigore della legge nazionale dell’ 8 giugno 1990, n. 142 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 12 giugno 1990, n. 135, S.O.).
La tesi, si articola in dieci capitoli; i primi tre capitoli hanno un carattere prevalentemente introduttivo; la parte centrale, dal quarto all’ottavo capitolo, è invece dedicata alla realizzazione e all’utilizzo del metodo; gli ultimi due capitoli presentano considerazioni e conclusioni emerse.
L’attenzione si concentra sulla valutazione delle modalità di funzionamento dei diversi piani, sulla concretezza nell’attuazione delle linee guida di sviluppo ed evoluzione del territorio,sull’ efficienza ed efficacia nel perseguimento degli obiettivi prestabiliti. In particolare, nella tesi si mettono a confronto i diversi approcci sviluppati dall’ente provinciale per comunicare e diffondere a beneficio dei cittadini le scelte strategiche proposte nella costruzione e definizione del proprio piano territoriale di coordinamento.
Tra le principali ragioni che hanno motivato la realizzazione della tesi, si distingue l’emergere di forme innovative di piani urbanistici all’indomani della riforma dell’ordinamento delle autonomie locali, sancita con l’entrata in vigore della legge nazionale dell’ 8 giugno 1990, n. 142 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 12 giugno 1990, n. 135, S.O.).
La tesi, si articola in dieci capitoli; i primi tre capitoli hanno un carattere prevalentemente introduttivo; la parte centrale, dal quarto all’ottavo capitolo, è invece dedicata alla realizzazione e all’utilizzo del metodo; gli ultimi due capitoli presentano considerazioni e conclusioni emerse.
L’attenzione si concentra sulla valutazione delle modalità di funzionamento dei diversi piani, sulla concretezza nell’attuazione delle linee guida di sviluppo ed evoluzione del territorio,sull’ efficienza ed efficacia nel perseguimento degli obiettivi prestabiliti. In particolare, nella tesi si mettono a confronto i diversi approcci sviluppati dall’ente provinciale per comunicare e diffondere a beneficio dei cittadini le scelte strategiche proposte nella costruzione e definizione del proprio piano territoriale di coordinamento.
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