Modelli quali quantitativi di drenaggio urbano
Autore
Emiliano Sablone - Università degli Studi di Ancona - [2004-05]
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  • Tesi completa: 87 pagine
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    La difesa idraulica di un territorio pone come problema fondamentale l’allontanamento delle acque piovane dalle superfici urbane ed agricole, al fine di evitare inondazioni e ristagni insalubri di acqua sul territorio.
    Lo smaltimento delle acque piovane avviene mediante la realizzazione di un sistema artificiale di collettori (fognature e canali di bonifica), di importanza crescente da monte verso valle.
    Il sistema artificiale può essere visto come una rete idraulica; al fine di determinare i deflussi relativi ad un afflusso meteorico, è necessario conoscere lo sviluppo della rete.
    Il primo passo da affrontare nella progettazione della rete artificiale, è lo studio dell’evento meteorico che può interessare il sistema, valutando le caratteristiche della precipitazione al fine di dedurre quale frazione possa essere allontanata attraverso la rete scolante con un processo iterativo di dimensionamento, verifica e affinamenti.
    Le precipitazioni devono essere studiate preliminarmente, attraverso procedimenti statistici, selezionandole in funzione della durata, dell’intensità e ricorrenza.
    Importante è il procedimento da utilizzare per la trasformazione afflussi-deflussi, ponendo attenzione alla metodologia utilizzata nella determinazione della precipitazione efficace, ricadente nel bacino urbano.
    Nello studio delle problematiche connesse con le reti di drenaggio urbano, il problema della trasformazione afflussi-deflussi è stato affrontato applicando modelli matematici di tipo concettuale, attraverso ipotesi semplificative non sempre realistiche, definiti da parametri che rappresentano le caratteristiche fisiche del sistema rete-bacino.
    I modelli matematici utilizzati nel presente lavoro sono il Metodo dell’Invaso ed il metodo Cinematico.
    Inoltre si è utilizzato un modello fisicamente basato o alla De Saint Venant, lo S.W.M.M. (Strorm Water Management Model, sviluppato dall’United States Enviromental Protection Agency), allo scopo di verificare se le ipotesi fatte sul comportamento del bacino, e sui valori dei parametri che ne definiscono il comportamento idraulico, siano corrette.
    In ultimo si considera l’aspetto della qualità dell’acqua convogliata nella rete fognaria, in modo tale da valutare la concentrazione di inquinanti allo scarico della rete. Si confrontano i risultati così ottenuti, con i valori limite definiti dall’allegato 5 della legge 152/99 in materia di limite agli scarichi su corpi superficiali.
    A questo scopo viene ancora utilizzato il modello fisicamente basato S.W.M.M., che permette di simulare la qualità delle acque di dilavamento di un bacino urbano.
    Lo studio è stato effettuato su un piccolo bacino di 1,44 ettari relativo ad un’area residenziale mediamente abitata.
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