Qualità delle acque lacustri in relazione ai fattori di pressione antropica
Autore
Stefano Ravelli - Università degli Studi di Milano - Bicocca - [2004-05]
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  • Tesi completa: 204 pagine
  • Abstract
    La Direttiva Europea sulle Acque (2000/60/EC; Water Framework Directive, WFD) ha come obiettivo la definizione di un quadro di riferimento utile per il raggiungimento, entro il 2015, di uno stato “buono” della qualità delle acque superficiali interne, di transizione e sotterranee. La WFD richiede di effettuare una classificazione in tipi dei corpi idrici sulla base di descrittori morfometrici e geologici. Per ogni tipo devono poi essere individuati gli ambienti di riferimento dello stato ecologico attraverso l’analisi di diversi elementi, tra cui i fattori di pressione antropica, le caratteristiche chimico-fisiche delle acque e la struttura delle comunità biologiche.
    Questa tesi si è inserita nell’ambito del Progetto LIMNO, il cui DataBase della qualità delle acque lacustri ha consentito di realizzare la classificazione in 22 tipi, in base al Sistema B della WFD, di tutti i laghi italiani con superficie superiore a 0,2 km2. Il lavoro di tesi, al fine di individuare i possibili ambienti di riferimento all’interno di ciascun tipo, è partito dalla definizione delle pressioni antropiche gravanti su 112 ambienti lacustri naturali, utilizzando un approccio a scala di bacino.
    Ciò è stato possibile grazie ad un Sistema Informativo Geografico (GIS), utilizzato dapprima per acquisire in formato digitale i perimetri lacustri e le linee spartiacque dei relativi bacini idrografici, quindi, attraverso procedure GIS di intersezione di tali bacini con cartografie relative all’uso del suolo (CORINE Land Cover) e confini amministrativi comunali, è stato possibile ottenere, per 112 laghi naturali italiani, i dati di antropizzazione a livello di bacino, determinandone suolo occupato da aree urbanizzate, aree agricole, verde artificiale, ecc.
    Successivamente si è cercato di fornire un ulteriore indicatore della pressione antropica, considerando i carichi teorici di nutrienti (fosforo ed azoto) afferenti ai vari ambienti lacustri, ottenuti elaborando le precedenti informazioni con dati di natura socio-economica (popolazione residente in ciascun bacino, industria, zootecnia) derivati dai censimenti ISTAT del 1991 e del 2001, concentrandosi in particolar modo sui tipi di laghi risultati più antropizzati dalla analisi dell’uso del suolo.
    Questo ha permesso di individuare, secondo i dettami della Direttiva, i probabili ambienti di riferimento dello stato ecologico tra quelli che presentino attualmente una qualità delle acque (valutata dalle concentrazioni di fosforo ed azoto nelle acque lacustri) il più possibile vicina a quella naturale (stimata con l’applicazione di indici morfoedafici per la valutazione del fosforo naturale), e che presentino ambienti con un livello di naturalità elevato, e pressioni antropiche contenute.
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