Inquadramento normativo e tecnologie di trattamento dei fanghi della laguna di Grado e Marano
Autore
Riccardo Maurich - Università degli Studi di Udine - [2003-04]
Documenti
Abstract
Il naturale interramento dei canali delle lagune di Grado e Marano costituisce un problema per la sicurezza della navigazione in laguna ed inoltre è un fattore limitante del ricambio idrico delle lagune con il mare: da ciò deriva l’importanza di una attività di dragaggio che dovrebbe essere gestita con caratteristiche di periodicità e sistematicità e non certo in condizioni di emergenza. D’altra parte è ormai accertato che l’escavazione dei fondali e la reimmissione in sito dei materiali risultanti dal dragaggio risulta essere una attività ad elevato rischio ambientale a causa della possibile diffusione dei contaminanti che sono contenuti nei sedimenti; i contaminanti possono derivare sia da attività antropiche di diverso tipo (attività industriali , agricoltura , allevamenti) e sia da una possibile contaminazione naturale dovuta all’apporto di sedimenti derivanti dal dilavamento di suoli ricchi di elementi contaminanti. La caratterizzazione di un sedimento proveniente dal dragaggio delle lagune varia pertanto in conseguenza della storia del sito , delle attività che vi sono svolte e dalle caratteristiche chimico fisiche degli inquinanti che vi sono contenuti . Quindi prima ancora di procedere alle operazioni di dragaggio è necessario analizzare e caratterizzare il sedimento e successivamente individuarne la possibile destinazione o tramite un riutilizzo o destinato allo smaltimento. E’ chiaro quindi che gli effetti anche dal punto di vista giuridico variano a seconda della specifica consistenza fisico-chimica dei fanghi dragati e di conseguenza ne sarà influenzata la destinazione sotto il profilo della possibile utilizzazione (ripascimento delle barene) oppure il loro recupero o in ultima analisi il loro smaltimento.
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