Rimozione di composti azotati da acque di riutilizzo o potabilizzabili
Autore
Devis Panont - Università degli Studi di Padova - [1998-99]
Documenti
Abstract
La rimozione di nitrati e ammoniaca da acque destinate alla potabilizzazione o da acque derivanti da alcuni cicli produttivi, viene generalmente condotta con metodi chimico-fisici. Questi presentano come svantaggi principali gli alti costi di esercizio (energia, reagenti, rinnovo materiali), e la produzione di composti indesiderati (ad esempio gli organoalogenati nei trattamenti di clorazione) che richiedono ulteriori trattamenti di rimozione che aumentano i costi del processo.
L'impiego di metodi biologici è oggetto di studi piuttosto recenti, ed è ancora poco adottato.
Nel presente lavoro di tesi, viene illustrato un lavoro sperimentale svolto su un impianto pilota di biofiltro nitrificante-denitrificante, di cui è stata valutata la capacità di rimozione a carichi in ingresso variabili (in termini di ione ammonio e ione nitrato) e i problemi di gestione operativa, in particolare legati all'intasamento del letto per via della crescita batterica.
Vengono ottenuti rendimenti di abbattimento elevati: 100% per ione ammonio e 90% per ione nitrato, in corrispondenza di carichi di azoto totale in ingresso intorno a 150 g/m3*d. Risultati da valutare considerando anche i vantaggi economici offerti da questo tipo di impianto: bassi costi energetici, selettività totale delle reazioni di rimozione, ridotto ingombro volumetrico.
L'impiego di metodi biologici è oggetto di studi piuttosto recenti, ed è ancora poco adottato.
Nel presente lavoro di tesi, viene illustrato un lavoro sperimentale svolto su un impianto pilota di biofiltro nitrificante-denitrificante, di cui è stata valutata la capacità di rimozione a carichi in ingresso variabili (in termini di ione ammonio e ione nitrato) e i problemi di gestione operativa, in particolare legati all'intasamento del letto per via della crescita batterica.
Vengono ottenuti rendimenti di abbattimento elevati: 100% per ione ammonio e 90% per ione nitrato, in corrispondenza di carichi di azoto totale in ingresso intorno a 150 g/m3*d. Risultati da valutare considerando anche i vantaggi economici offerti da questo tipo di impianto: bassi costi energetici, selettività totale delle reazioni di rimozione, ridotto ingombro volumetrico.
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