Globalizzazione e strategie competitive: il caso Fiat auto
Autore
Carlo Rogato - Università degli Studi di Pisa - [2001-02]
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  • Tesi completa: 287 pagine
  • Abstract
    L’orientamento strategico alla globalizzazione

    Se analizziamo il processo di attuazione della strategia di globalizzazione delle imprese, si potrà notare come esso sia costituito da un susseguirsi di passi fondamentali :

    1) sviluppo del nucleo della strategia;
    2) internazionalizzazione del nucleo;
    3) globalizzazione della strategia.

    Il nucleo della strategia di un impresa è costituito dall’esecuzione di una serie di scelte, che vengono assunte nel proprio mercato domestico e che vincolano per larga parte le decisioni future dell’impresa. Queste scelte, derivanti dal sistema delle idee del soggetto economico, possono essere identificabili e raggruppabili nella decisione di adottare una strategia di leadership dei costi, di differenziazione o di focalizzazione.
    Quando un impresa decide di adottare una di queste strategie dovrà, di conseguenza, orientare le proprie politiche di marketing, di produzione, di finanziamento, del personale ecc per il raggiungimento degli obiettivi prefissati; il che determina un orientamento strategico di fondo che vincola il successivo sviluppo dell’impresa all’estero.
    L’internazionalizzazione della strategia si ha quando un’impresa decide di vendere i suoi prodotti all’estero. In questo caso, le decisioni fondamentali che essa deve prendere riguarda la scelta dei mercati e le modalità di entrata (strategia di entrata).
    I mercati in questa fase vengono selezionati, di solito, in base alla capacità di generare profitti e vengono gestiti spesso in modo indipendente (strategia multinazionale) come se fossero un portafoglio di business.
    Vale la pena sottolineare il fatto che ad ogni modalità di entrata è associato un grado di rischio e, allo stesso tempo, un grado corrispondente di controllo a cui corrisponde un minore o maggiore grado di coinvolgimento delle attività esercitate all’estero. Queste due variabili crescono insieme, per cui i modi di entrata a basso rischio comportano anche un basso controllo e di conseguenza un basso coinvolgimento e viceversa.
    In generale, il rischio è riferito all’investimento sostenuto, in particolare alla probabilità di ottenere dei rendimenti inferiori rispetto ai rendimenti attesi; questo può essere dovuto sia a motivi economici, quali in calo della domanda o l’azione dei concorrenti, sia a motivi politici legati alle azioni intraprese dal governo ospite che potrebbe espropriare l’impresa.
    Dato che i costi fissi sono di entità differente a seconda del tipo di strategia di entrata prescelta, sono di minore entità nella strategia di esportazione e raggiungono il loro massimo nell’IDE, l’impresa deve tener conto di questo fattore che diventa determinante per la riuscita del suo progetto di internazionalizzazione.
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