Il ruolo delle banche nel commercio elettronico
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Alessandro Cataldo - Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano - [1997-98]
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  • Tesi completa: 332 pagine
  • Abstract
    Analogamente a quanto avvenuto in altri settori, anche le banche, per adattarsi al processo di trasformazione dell’ambiente esterno per esse rilevanti, hanno via via modificato il proprio modo di rapportarsi al mercato.
    In tale ottica il commercio elettronico deve essere colto dal management bancario come un’opportunità per ampliare il proprio business e cercare di recuperare quote di mercato e di patrimoni oggi sempre più nelle mani di altri operatori finanziari. L’espressione commercio elettronico, electronic eommerce o e-commerce, viene utilizzata per designare la vendita online di beni e servizi. Si parla di commercio elettronico in senso stretto quando sia la transazione sia il pagamento avvengono tramite Internet mentre, quando l’ordine viaggia in rete, ma il pagamento è effettuato in altro modo, si parla di commercio elettronico in senso lato.
    In linea generale, si può dire che il potenziale del commercio virtuale è tanto più consistente:
    • quanto più è digitalizzabile il prodotto o servizio;
    • quanto meno trasparente è il mercato attuale;
    • quanto minore è la frequenza d’acquisto e l’importanza del servizio logistico;
    • quanto più raro sui mercato locale o unico è il prodotto.
    Il distributore può aprire una propria pagina Web e gestirla come punto vendita virtuale, oppure può partecipare ad un centro commerciale virtuale (mall), in genere attivato da attori che non provengono dal commercio, ma dal settore delle telecomunicazioni, dell’informatica o dal settore finanziario.
    Il commercio virtuale è frutto della convergenza di alcune industrie molto diverse tra loro: l’informatica, le telecomunicazioni, la distribuzione commerciale e la finanza.
    Il commercio elettronico è un termine generico per descrivere il mezzo attraverso il quale è possibile concludere affari online grazie all’utilizzo di tecnologie per comunicare con il cliente ed altri operatori commerciali.
    Il commercio elettronico si basa sull’utilizzo di tecnologie in grado di poter concludere transazioni; tra le tecnologie e gli strumenti utilizzati, Internet è il più conosciuto, ma non meno importanti sono strumenti quali Intranet, Electronic Data Interchange (EDI) e Smart Card.
    1. Internet è una rete pubblica formata da un insieme di reti, e quindi di computer, che dialogano tra loro con uno standard comune: Internet è infatti formato da una pluralità di reti di computer di diversi proprietari i quali consentono il passaggio dei dati sulle loro reti.
    2. Le Intranet sono un mezzo attraverso il quale stabilire una comunicazione tra un ristretto gruppo di operatori come all’interno di una organizzazione. Si parla di Extranet quando il gruppo è costituito da operatori facenti parte di organizzazioni ed istituzioni diverse e ben distinte. Se dunque una Intranet risponde alle esigenze di comunicazione di un ristretto gruppo di persone localizzate in un unico luogo (un’impresa situata in uno o più edifici adiacenti), l’Extranet risponde alle esigenze di organizzazioni distribuite sul territorio che hanno la necessità di scambiarsi informazioni e condividere le stesse informazioni.
    3. Le Smart Card sono carte di credito che però sostituiscono la banda magnetica con un microchip in grado di conservare e contenere una moltitudine di informazioni. Con le dimensioni di una carta di credito, le Smart Card possono essere considerate come “cassette di sicurezza elettroniche”. Le Smart Card incorporano una memoria non riscrivibile che, una volta programmata, non può più essere modificata, consentendo di inserire in ogni scheda un numero di identificazione unico. Questa tecnologia, costituita da più efficienti ed efficaci tecniche di elaborazione di dati e di informazioni, rappresenta un pre-requisito indispensabile per rivoluzionare l’intero sistema dei pagamenti.
    Il commercio elettronico si divide in due grandi aree secondo il cliente-destinatario dell’offerta. Si osserva:
    • il modello business-to-business.
    • il modello business-to-consu?
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