Ambiente costruito e salute: inquinamento negli ambienti confinati
Autore
Carmela Paola Ciavarella - Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara - [1995-96]
Documenti
Abstract
Da alcuni anni, nei paesi maggiormente sviluppati, si è constatato l’insorgere di una nuova tematica di primario interesse per la salute: case, alberghi, uffici, scuole, mezzi di trasporto, esercizi pubblici presentano concentrazioni di sostanze pericolose per la salute, superiori a quelle rilevabili all’esterno.
Secondo le ipotesi formulate dalla ricerca, le cause di questa situazione dipendono da diversi fattori, quali l’immissione nel ciclo edilizio di nuovi prodotti non testati, la scarsa attenzione progettuale alle soluzioni tecniche, la diminuzione della ventilazione dovuta alla maggiore sigillatura degli edifici; ecc.
Il manifestarsi di situazioni di disagio e di patologie specifiche negli abitanti, ha richiamato l’attenzione della comunità scientifica sulla necessità di indagare su sorgenti e agenti responsabili, di quantificare l’impatto sulla salute dell’esposizione a particolari sostanze e, naturalmente, di indagare su possibili rimedi e adeguate soluzioni tecniche.
Obiettivo principale della tesi è quello di delineare un quadro sintetico della situazione attuale relativa all’inquinamento indoor. Per realizzare tale ricerca si è reso necessario contattare alcuni esperti del campo: arch. Ugo Sasso, presidente dell’INBAR di Bolzano; arch. Virginia Gangemi, docente di tecnologia della Facoltà di Architettura di Napoli; arch. Guido Nardi, direttore del Dipartimento di programmazione, progettazione e produzione della Facoltà di Architettura di Milano.
Il problema della qualità dell’aria negli ambienti confinati non industriali ha assunto notevole rilievo, sia per le implicazioni tecniche e progettuali degli edifici ad uso civile, sia per i problemi di impatto della qualità dell’aria sulla salute dell’uomo.
E’ necessario che globalmente si collabori alla risoluzione del problema; soprattutto i mass-media e le fonti di informazione dovrebbero svolgere il loro ruolo di sensibilizzazione dei cittadini su questa tematica in modo che si determini un consenso popolare sulla realizzazione di iniziative finalizzate ad una diminuzione degli inquinanti indoor.
Secondo le ipotesi formulate dalla ricerca, le cause di questa situazione dipendono da diversi fattori, quali l’immissione nel ciclo edilizio di nuovi prodotti non testati, la scarsa attenzione progettuale alle soluzioni tecniche, la diminuzione della ventilazione dovuta alla maggiore sigillatura degli edifici; ecc.
Il manifestarsi di situazioni di disagio e di patologie specifiche negli abitanti, ha richiamato l’attenzione della comunità scientifica sulla necessità di indagare su sorgenti e agenti responsabili, di quantificare l’impatto sulla salute dell’esposizione a particolari sostanze e, naturalmente, di indagare su possibili rimedi e adeguate soluzioni tecniche.
Obiettivo principale della tesi è quello di delineare un quadro sintetico della situazione attuale relativa all’inquinamento indoor. Per realizzare tale ricerca si è reso necessario contattare alcuni esperti del campo: arch. Ugo Sasso, presidente dell’INBAR di Bolzano; arch. Virginia Gangemi, docente di tecnologia della Facoltà di Architettura di Napoli; arch. Guido Nardi, direttore del Dipartimento di programmazione, progettazione e produzione della Facoltà di Architettura di Milano.
Il problema della qualità dell’aria negli ambienti confinati non industriali ha assunto notevole rilievo, sia per le implicazioni tecniche e progettuali degli edifici ad uso civile, sia per i problemi di impatto della qualità dell’aria sulla salute dell’uomo.
E’ necessario che globalmente si collabori alla risoluzione del problema; soprattutto i mass-media e le fonti di informazione dovrebbero svolgere il loro ruolo di sensibilizzazione dei cittadini su questa tematica in modo che si determini un consenso popolare sulla realizzazione di iniziative finalizzate ad una diminuzione degli inquinanti indoor.
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