Utilizzo di residui provenienti da un inceneritore di RSU e ROT in matrici cementizie
Autore
Mauro De Flaviis - Università degli Studi dell'Aquila - [1995-96]
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  • Tesi completa: 119 pagine
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    Il lavoro di tesi è finalizzato a valutare la possibilità d’impiego di ceneri volanti, attualmente smaltite in discarica di seconda categoria di tipo C, provenienti dai sistemi di trattamento fumi di un impianto d’incenerimento di RSU (rifiuti solidi urbani) e ROT (rifiuti tossici ospedalieri) in matrici cementizie.
    Materiali e metodi: le ceneri raccolte in corrispondenza della caldaia, dell’elettrofiltro, del reattore, dei filtri a maniche e dello stoccaggio finale provengono dall’impianto d’incenerimento di Coriano (FO), l’inerte è una sabbia di tipo calcareo e il legante un ‘Portland 42.5’. L’impasto delle matrici è stato effettuato rispettando la Norma EN 196, i test di cessione utilizzati sono quelli all’acido acetico, previsto dalla Normativa italiana, e quello all’acido nitrico sviluppato dalla Commissione Europea per la Standardizzazione dei test di rilascio per i residui di combustione.
    Svolgimento della ricerca: dapprima è stata analizzata la Normativa vigente legata ai residui per valutare l’eventuale utilizzo delle ceneri come materia prima secondaria. In seguito si sono caratterizzate le ceneri dal punto di vista fisico mediante la valutazione della struttura superficiale, il contenuto ed assorbimento di umidità, l’analisi granulometrica, la perdita in peso per calcinazione, la densità, i sali solubili in acqua; e dal punto di vista chimico mediante la fluorescenza a raggi X, la diffrattometria a raggi X, la spettrometria al plasma ICP e la microanalisi per energia dispersa ai raggi X (EDAX). A questo punto si sono realizzate matrici sostituendo parzialmente al legante le diverse ceneri fino ad una quota massima del 60% e poste in ambiente ad umidità e temperatura controllata. Quindi sono stati indagati i tempi di inizio e fine presa, la resistenza a compressione e il rilascio di metalli pesanti con lo scopo di poter valutare l’utilizzo di matrici così ottenute per applicazioni non strutturali quali, ad esempio, la realizzazione di sottofondi stradali e piste per aeroporti.
    Risultati conseguiti: le matrici sostituite sono dotate di discrete proprietà meccaniche, cessione di metalli pesanti non superiore ai limiti di Legge e consistente ritardo dei tempi d’inizio e fine presa.
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