Analisi di un nuovo obiettivo d'impresa: i flussi di scambio
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Sonia Di Battista - Libera Univ. Internaz. di Studi Soc. G.Carli-(LUISS) di Roma - [1995-96]
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  • Tesi completa: 156 pagine
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    In questa tesi si propone un modello d'impresa che, oltre a perseguire il proprio interesse monetario, rivaluta il fattore umano e relazionale e include questi ultimi nella propria funzione obiettivo.

    L’obiettivo generale d’impresa cioè viene rielaborato includendovi – oltre alla variabile quantitativa profitto - a livello aggregato anche variabili qualitative proprie tipicamente della struttura degli obiettivi individuali.

    La teoria d’impresa risulta in questo modo integrata con contributi di discipline tradizionalmente in conflitto con i presupposti della teoria economica classica (es. la psicologia evolutiva e i suoi contributi all’organizzazione aziendale) e pone al centro dell’impresa l’uomo con i suoi processi evolutivi -fisici, emotivi, mentali e creativi.
    L’impresa in pratica viene concepita come organismo vitale e conoscente, in linea con le impostazioni del resource-based management in cui “l’impresa sa molto di più di quanto dicano i suoi contratti” (B. Kogut e U. Zander, 1996) e conoscenza e apprendimento sono a fondamento dei suoi processi (knowledge-based learning organization).

    Queste nuove variabili qualitative vengono a far parte della 'funzione obiettivo generale d’impresa', che per molti versi è speculare alla funzione obiettivo dell'individuo e segue caratteristiche e razionalità riferibili alla scala dei bisogni di Maslow (A.H. Maslow, 1971, 1973) e successive integrazioni: ogni particolare categoria di obiettivi aziendali corrisponde ad un livello, o gruppo di livelli, della scala.
    I vantaggi dell'uso di una struttura di obiettivi più ricca di quelli puramente monetari sono rappresentati dalla possibilità di trattare le problematiche aziendali omogeneamente a livello interpersonale, intersistemico e interaziendale.

    Questa nuova impostazione delle strategie d'impresa genera varie ed interessanti altre implicazioni che riguardano: la qualità della dimensione interpersonale e la creatività sul lavoro, l'aumento del peso degli investimenti aziendali rivolti alla motivazione del personale, la focalizzazione dello sviluppo strategico focalizzato sulle proprie particolari caratteristiche distintive di business, la scelta necessaria di strategie di posizionamento di nicchia che riduce naturalmente la competizione tra imprese nello stesso settore di business.

    Il modello d’impresa risultante, a prima vista lontano da quello capitalistico e tendente verso il non-profit, è compatibile con la prassi delle imprese che mostrano un’attenzione sempre crescente per soluzioni gestionali quali l’empowerment (C. Piccardo 1995) e la customer care, per il rilievo relazionale del prodotto, per finalità etiche o sociali della gestione aziendale.
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