Inquinamento elettromagnetico quotidiano a frequenza industriale (50-60 Hz) in ambienti confinati. Possibili soluzioni
Autore
Marylise Pollini - Politecnico di Milano - [2001-02]
Documenti
Abstract
Attualmente, esistono molteplici sorgenti di campi elettromagnetici cui la popolazione è sottoposta costantemente.
Le linee elettriche di trasmissione, le linee elettriche di distribuzione, le stazioni e le cabine di trasformazione, sono solo le fonti più evidenti.
Nelle nostre case, nei posti di lavoro, nei locali pubblici… siamo esposti quotidianamente ed inconsapevolmente, a campi ELF generati dalle più svariate sorgenti.
Le innumerevoli applicazioni elettriche ed elettroniche che caratterizzano l’era tecnologica in cui viviamo, saranno sempre più diffuse e ciò sottoporrà ad esposizioni significative di campi elettromagnetici un sempre maggior numero di individui.
Televisione, rasoio elettrico, asciugacapelli, cavi elettrici, frigorifero, videoterminale…
Tutti gli apparecchi elettrici hanno in comune il principio di funzionamento: trasformano l’energia elettrica in altre forme di energia più fruibile. Qualunque apparecchio funzionante ad energia elettrica genera sia un campo elettrico sia un campo magnetico, quest’ultimo dipende dall’intensità della corrente.
Lo sviluppo di nuove tecnologie migliora notevolmente la nostra vita, basti pensare all’aumento dell’elettrificazione e dei consumi d’energia elettrica, ai sempre più alti voltaggi nella trasmissione e soprattutto all’esplosione dello sviluppo della comunicazione (telefoni cellulari, trasmittenti radio-televisive,...).
I campi ELF costituiscono solo una parte della problematica più vasta dell’enorme numero di apparati elettrici ed elettronici che emettono radiazioni elettromagnetiche di frequenze diverse, la cui diffusione genera un vero e proprio “inquinamento elettromagnetico”.
Di fronte a dati scientifici tali da non escludere effetti negativi sulla salute, sarebbe necessario agire prevedendo interventi di risanamento e prevenzione cercando di ridurre al minimo il carico elettromagnetico nell’ambiente di vita e di lavoro.
In realtà, molto spesso, gli interventi sugl’impianti esistenti risultano tecnicamente complicati, molto dispendiosi e non risolutivi. Occorrerebbe sviluppare un ampio e sereno dibattito tra le varie sedi istituzionali e scientifiche al fine di creare un consenso diffuso tra i vari attori del processo decisionale per l’adozione di soluzioni più avanzate e sicure.
Lo scopo della tesi è l'individuazione di accorgimenti atti alla riduzione del campo elettromagnetico nella vita di tutti i giorni.
Le linee elettriche di trasmissione, le linee elettriche di distribuzione, le stazioni e le cabine di trasformazione, sono solo le fonti più evidenti.
Nelle nostre case, nei posti di lavoro, nei locali pubblici… siamo esposti quotidianamente ed inconsapevolmente, a campi ELF generati dalle più svariate sorgenti.
Le innumerevoli applicazioni elettriche ed elettroniche che caratterizzano l’era tecnologica in cui viviamo, saranno sempre più diffuse e ciò sottoporrà ad esposizioni significative di campi elettromagnetici un sempre maggior numero di individui.
Televisione, rasoio elettrico, asciugacapelli, cavi elettrici, frigorifero, videoterminale…
Tutti gli apparecchi elettrici hanno in comune il principio di funzionamento: trasformano l’energia elettrica in altre forme di energia più fruibile. Qualunque apparecchio funzionante ad energia elettrica genera sia un campo elettrico sia un campo magnetico, quest’ultimo dipende dall’intensità della corrente.
Lo sviluppo di nuove tecnologie migliora notevolmente la nostra vita, basti pensare all’aumento dell’elettrificazione e dei consumi d’energia elettrica, ai sempre più alti voltaggi nella trasmissione e soprattutto all’esplosione dello sviluppo della comunicazione (telefoni cellulari, trasmittenti radio-televisive,...).
I campi ELF costituiscono solo una parte della problematica più vasta dell’enorme numero di apparati elettrici ed elettronici che emettono radiazioni elettromagnetiche di frequenze diverse, la cui diffusione genera un vero e proprio “inquinamento elettromagnetico”.
Di fronte a dati scientifici tali da non escludere effetti negativi sulla salute, sarebbe necessario agire prevedendo interventi di risanamento e prevenzione cercando di ridurre al minimo il carico elettromagnetico nell’ambiente di vita e di lavoro.
In realtà, molto spesso, gli interventi sugl’impianti esistenti risultano tecnicamente complicati, molto dispendiosi e non risolutivi. Occorrerebbe sviluppare un ampio e sereno dibattito tra le varie sedi istituzionali e scientifiche al fine di creare un consenso diffuso tra i vari attori del processo decisionale per l’adozione di soluzioni più avanzate e sicure.
Lo scopo della tesi è l'individuazione di accorgimenti atti alla riduzione del campo elettromagnetico nella vita di tutti i giorni.
Questa tesi è correlata alle categorie