Determinazione e ottimizzazione dei percorsi di raccolta per i mezzi di un'azienda di igiene urbana: il caso dell'Amiu di Pordenone
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Ferdinando Corgnali - Università degli Studi di Trieste - [1999-00]
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  • Tesi completa: 575 pagine
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    Oggetto di studio nella tesi è l’analisi e la ridefinizione dei percorsi di raccolta dei rifiuti solidi urbani in un’area prefissata, più precisamente nel comune di Pordenone. Nel presente lavoro vengono confrontati più algoritmi euristici e viene scelta la soluzione migliore ottenuta in modo da poterla applicare al caso reale sopraccitato.
    Questo è solamente il primo passo di una riorganizzazione del servizio di nettezza urbana fornito dall’AMIU, l’azienda di igiene urbana del capoluogo alla destra del Tagliamento, poichè questa azienda si occupa, oltre alla raccolta dei rifiuti solidi urbani, dello spazzamento e della pulizia delle strade, della raccolta differenziata e della raccolta dei rifiuti ingombranti.
    Lo scopo finale è quello di creare un piano di supporto alle decisioni automatizzato in modo che sia facilitata la scelta ottimale ad ogni modifica della situazione di base e per ogni attività svolta dall'azienda.
    L’idea proviene dal fatto che lo smaltimento dei rifiuti sta assumendo nell’ultimo decennio un’importanza notevole e questa problematica deve impegnare tutta la comunità di uno Stato a partire dai legislatori per finire con i semplici cittadini. Negli ultimi anni la legislazione sulla tutela ambientale e sulla raccolta dei rifiuti urbani sta diventando sempre più restrittiva seguendo le normative europee e rispettando il Decreto Legislativo del febbraio 1997 n. 22 noto anche come “Decreto Ronchi”.
    Questo decreto ha introdotto delle modifiche che riguardano sia la classificazione che la gestione dei rifiuti. Caratteristica principale di questa legge fu che nella stesura non si utilizzò più il termine smaltimento, bensì si parlò per la prima volta di gestione e trattamento dei rifiuti. La finalità primaria di questa disposizione è quella di ridurre i volumi dei prodotti destinati all'immagazzinamento in discarica e di aumentare i rifiuti destinati al riciclaggio.
    Il sistema di riciclaggio è stato portato alla conoscenza del cittadino soprattutto nell'ultimo periodo tramite le campagne pubblicitarie del governo e grazie alla dislocazione sempre più frequente delle campane e dei cassonetti di raccolta del materiale differenziato presenti in tutti i territori comunali o tramite la raccolta mono o multimateriale porta a porta con cadenza prestabilita attuata in alcuni comuni. Il bene raccolto subisce un trattamento industriale per poter essere riutilizzato; con il Decreto Ronchi si impone che nel 2004 almeno il 35% dei RSU prodotti da un comune sia riciclato.
    Il recupero consiste nel poter produrre nuove sostanze da un tipo di scarto chimicamente diverso da quello di partenza, ad esempio la metanizzazione e il compostaggio della frazione umida dei rifiuti composta sia dal verde pubblico e privato sia dai rifiuti organici prodotti dalle utenze domestiche. Altro esempio di recupero è quello del riutilizzo del bene o parti del bene in un’altra sede.
    Il sistema di termotrattamento o di termoutilizzazione è un sistema di recente istituzione a causa delle sostanze inquinanti rilasciate nell'ambiente. Questo sistema permette di bruciare i rifiuti per termocombustione sfruttando il loro potere calorifico producendo energia sotto forma di vapore e di energia elettrica. L'energia elettrica prodotta da un chilogrammo di rifiuto varia dai 0,3 ai 4 KWh, mentre il vapore prodotto sempre da un chilogrammo di immondizia è compreso in una forchetta tra 1,2 e 2,3 Kg. Una caratteristica che in Italia ha prodotto una limitazione dell'evoluzione di questa tecnica di smaltimento è l'elevato costo di costruzione e di gestione degli impianti tanto da consigliare l'attuazione del progetto solo in presenza di un elevato quantitativo di rifiuto da trattare. La spesa aumenta perché i fumi emessi dal camino, gli scarichi liquidi e gli scarti solidi prodotti dalla combustione devono essere monitorati in continuo.
    L'insieme di questi tre sistemi non estingue il problema dello stoccaggio del rifiuto in discarica, ma permette di ridurre al minimo i quantitativi non riutilizzabili.
    Il servizio di raccolta, di stoccaggio e eventualmente di trattamento dei rifiuti è appaltato ad aziende o enti di igiene pubblica che sono interessate ad una riorganizzazione del settore prevedendo una minimizzazione dei costi e una massimizzazione dei profitti derivanti da questa attività. La struttura societaria può essere di tipo privato o di tipo pubblico con capitale regionale, comunale o nazionale.
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