Simulazione di Mosfet Silicon on Insulator a canale ultrasottile
Autore
Cristiano Berti - Università degli Studi di Pisa - [2001-02]
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  • Tesi completa: 183 pagine
  • Abstract
    Simulazione MOSFET Silicon on Insulator a canale ultrasottile.

    Quello che ci siamo proposti in questo lavoro è la simulazione di dispositivi MOSFET con dimensioni caratteristiche delle decine di nanometri. Con lo scalare delle dimensioni la tecnologia classica bulk ha cominciato a mostrare i suoi limiti: gli effetti di canale corto diventano un problema di difficile risoluzione. Una delle più valide alternative è rappresentata dalla tecnologia SOI la cui innovazione fondamentale è apportata dallo strato di ossido sotto al layer di silicio, che deve essere caratterizzato da una ottima uniformità e da una totale assenza di difetti. Per questo motivo la fabbricazione dei wafer riveste un ruolo fondamentale; le principali tecniche attualmente utilizzate sono tre: SIMOX, ELTRAN, UNIBOND. Il primo dispositivo che siamo andati a simulare è stato fabbricato per studiare i benefici apportati da una riduzione dello spessore del film di silicio nel contrastare gli effetti di canale corto; per questo è stata realizzata la stessa struttura con tre spessori di SOI diversi per ognuno dei quali si sono considerate diverse lunghezze di gate. Il codice da noi utilizzato per la simulazione adopera un approccio quantistico al problema risolvendo in una regione opportunamente discretizzata la coppia di equazioni di Poisson-Schrödinger. Per modellare il più fedelmente possibile il dispositivo sperimentale, mediante un metodo iterativo, si sono implementate le resistenze serie parassite di source e drain. Dalle caratteristiche di trasferimento corrente di drain-tensione di gate simulate abbiamo estratto i valori del Subthreshold Swing e della tensione di soglia; per questi ultimi abbiamo utilizzato diversi metodi di estrazione confrontando poi i risultati ottenuti.
    Sono infatti queste le grandezze maggiormente influenzate da una diminuzione della lunghezza di gate. Abbiamo poi voluto osservare l’influenza del profilo di drogaggio longitudinale sulle grandezze analizzate notando una forte dipendenza dalla lunghezza effettiva di canale. Abbiamo poi confrontato le caratteristiche di uscita simulate con quelle sperimentali: ci siamo accorti che i valori di corrente delle prime erano maggiori delle seconde per un fattore moltiplicativo k, fenomeno spiegabile teoricamente considerando il fatto che per il calcolo della corrente viene implementato un modello balistico che non tiene conto della riflessione che i portatori subiscono nel loro viaggio lungo il canale. Il secondo dispositivo preso in esame è caratterizzato dall’avere il canale costituito da una eterostruttura pseudomorfa in silicio-germanio, con frazione molare di germanio variabile passando dalla parte inferiore a quella superiore del layer di silicio. Questa struttura aumentando la mobilità delle lacune favorisce la conduzione di corrente. In questo caso i valori relativi alle grandezze dette in precedenza simulati e sperimentali sono molto vicini tra loro, come quelli relativi alle caratteristiche di uscita, dalle quali si osservano i benefici causati dalla eterostruttura nella conduzione di corrente.
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