Indagine sulla frazione fine del particolato atmosferico
Autore
Stefano Vaccaro - Università degli Studi dell'Insubria - [1998-99]
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  • Tesi completa: 143 pagine
  • Abstract
    Le particelle di aerosol di origine primaria e secondaria, ed in particolare quelle di dimensioni fini, svolgono un ruolo importante tra gli inquinanti atmosferici a causa del loro forte impatto ambientale. Infatti, alla presenza di polveri sospese sono legati fenomeni quali la formazione di nubi e nebbie, la variazione delle proprietà ottiche dell’atmosfera con effetti sulla visibilità e sul bilancio energetico terrestre, la contaminazione delle acque e del suolo attraverso deposizione secca e umida, la catalisi di reazioni chimiche in atmosfera e l’erosione dei materiali. Inoltre le polveri che compongono la frazione fine del particolato atmosferico sono contraddistinte da tempi di residenza in atmosfera anche molto lunghi (da settimane a mesi a seconda della granulometria delle stesse polveri e della meteorologia) e possono così subire processi di trasporto a medio e lungo raggio.
    Recenti studi epidemiologici suggeriscono infine che le concentrazioni della frazione inalabile (rappresentata dalle particelle con diametro aerodinamico minore di 10 micron, PM10) ed ancor più della frazione respirabile (spesso assimilata con le particelle il cui diametro aerodinamico è minore di 2.5 micron, PM2.5), siano parametri cui meglio si associano gli effetti sanitari dovuti all’inquinamento atmosferico. Mentre in letteratura sono presenti numerosi lavori su misure compiute in Italia ed in particolare a Milano sul particolato totale sospeso (PTS), sono ancora molto scarsi i dati sulle particelle di piccole dimensioni.
    In questo lavoro di tesi sono riportati e analizzati i risultati di una campagna di misure sperimentali simultanee sulla concentrazione in atmosfera delle frazioni PM10 e PM2.5 condotta in due fasi (relative ai semestri invernale ed estivo) dal novembre 1997 al settembre 1998. I campionamenti, circa due ogni settimana di 24 ore ciascuno, sono stati effettuati presso l’Istituto di Fisica Generale ed Applicata, nel campus dell’Università di Milano a circa 2 Km dal centro città. Le misure sono state condotte tramite la raccolta di particelle su apposita membrana, utilizzando campionatori automatici a basso volume. La deposizione su filtro avviene dopo l’attraversamento di una testa di prelievo selettiva secondo la granulometria.
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