Le strategie di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese chimiche italiane
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Lorenzo Bonadeo - Politecnico di Milano - [1997-98]
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  • Tesi completa: 229 pagine
  • Abstract
    Gli anni recenti sono stati caratterizzati in tutto il mondo da un processo di globalizzazione e di integrazione internazionale che tende a diffondersi in misura crescente in tutti i paesi, in tutte le attività economiche e tra tutte le imprese, anche quelle di minori dimensioni.
    Questa fase interessa in modo rilevante anche il tessuto industriale del nostro paese. La maggior parte delle imprese appartenenti ai settori del manifatturiero possiede ormai un elevato grado di internazionalizzazione, non solo mercantile (esportazioni), ma anche attraverso forme “leggere” (investimenti diretti esteri in attività non produttive, accordi e altre forme non-equity) e IDE produttivi, “cuore strategico” del fenomeno.
    Il presente lavoro si propone di affrontare lo studio di un particolare aspetto di questa realtà: l’internazionalizzazione attiva del settore chimico italiano.
    Viene quindi preso in esame il comportamento delle imprese di proprietà italiana sui mercati esteri nei quali sono presenti.
    La ricerca oggetto della presente tesi vuole in particolare offrire un originale contributo conoscitivo sulle forme e sulle logiche di espansione internazionale del settore. In particolare vengono analizzati in profondità gli attori principali della chimica italiana, le piccole e medie imprese.
    A tal fine, dopo una presentazione generale delle principali caratteristiche strutturali del settore chimico e del fenomeno internazionalizzazione in campo mondiale ed italiano, vengono presentati i risultati di due diverse indagini volte a conoscere le modalità e le forme attraverso le quali le PMI chimiche operano sui mercati internazionali e le logiche che hanno guidato le scelte di internazionalizzazione produttiva tramite investimenti diretti esteri (IDE).
    L’ambito dell’analisi si concentra quindi non solo sulle imprese che svolgono attività di produzione all’estero, da sole o con partner, ma vengono incluse nello studio anche le forme “leggere” di internazionalizzazione sulle quali vi e’ maggiore carenza di ricerche empiriche.
    L’obiettivo principale del lavoro e’ quindi quello di colmare una lacuna conoscitiva relativamente ad un settore industriale per il quale la realtà delle attività internazionali delle piccole e medie imprese e’ poco nota ed e’ oggetto di interesse solo da pochi anni a questa parte.
    E’ stato anche possibile raggiungere un buon grado di conoscenza delle forme di internazionalizzazione non produttiva del settore chimico, delle quali il database Reprint non si occupa, ma che, sebbene economicamente meno rilevanti rispetto agli IDE, costituiscono la grande maggioranza delle iniziative in termini numerici.
    La presente tesi di laurea adotta un’ottica prevalentemente empirica e non ha pretesa di elaborare un’originale apparato teorico; tuttavia vengono forniti puntuali riferimenti agli approcci teorici e metodologici utili ad interpretare l’evidenza di volta in volta proposta.
    Nel primo capitolo vengono presentate le principali caratteristiche, strutturali e congiunturali, del settore chimico in Italia.
    Il secondo capitolo delinea lo stato attuale e le principali tendenze del processo di internazionalizzazione a livello mondiale e dell’internazionalizzazione produttiva dell’industria italiana.
    Il terzo capitolo fornisce un quadro completo ed esaustivo dell’internazionalizzazione produttiva dell’industria chimica italiana. In un primo momento viene descritta la situazione degli investimenti diretti esteri del settore in entrata e in uscita. Secondariamente sono esposti i risultati relativi all’aggiornamento al 31.12.1997 della situazione degli investimenti produttivi di imprese chimiche italiane all’estero e, per ultime, le principali tendenze degli IDE di imprese chimiche italiane all’estero.
    Nel quarto capitolo viene fornito un quadro teorico generale sull’internazionalizzazione. In particolare l’attenzione si sofferma su una sintesi delle principali teorie degli IDE sviluppate nel corso degli anni, sulle motivazioni degli IDE, sulle forme di espansione estera possibili per l’impresa e sulle peculiarità che contraddistinguono le piccole e medie imprese.
    Nel quinto capitolo vengono presentati i risultati relativi all’indagine sul campo avente per oggetto le forme di internazionalizzazione attiva delle PMI chimiche italiane.
    Il sesto capitolo riguarda la seconda indagine empirica, relativa allo studio delle strategie, delle motivazioni e delle modalità degli investimenti diretti all’estero in attività produttive delle PMI chimiche italiane.
    Il settimo capitolo, infine, conclude il lavoro con lo studio, attraverso tre modelli econometrici, delle determinanti delle diverse forme di servizio dei mercati esteri.
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