La visualizzazione di dati biomedici eterogenei quale ausilio alla decisione
Autore
Mauro Mencarelli - Università degli Studi di Firenze - [1998-99]
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  • Tesi completa: 125 pagine
  • Abstract
    L’informazione disponibile al clinico per prendere decisioni diagnostico-terapeutiche è quasi sempre non univoca. Essa dunque presuppone da parte del clinico particolare equilibrio, sensibilità nel valutare i dati disponibili, situandoli nello specifico del singolo paziente, senza mitizzare il protocollo di riferimento proposto dalla letteratura.
    Questo atteggiamento del clinico non viene in generale agevolato dallo sviluppo della tecnologia biomedica, che è più orientata alla produzione quantitativa di dati piuttosto che al loro recupero organizzato in modo conforme alle conoscenze disponibili.
    Inoltre, attuali tendenze della medicina quali l’affermarsi della evidence-based medicine, oppure l’allargamento della base dei pazienti, dovuto all’offerta di prestazioni sanitarie attraverso Internet, aumentano la richiesta di strumenti di ausilio alla decisione.
    E’ bene sottolineare che tale ausilio deve essere confinato ad una fase di preelaborazione dell’informazione disponibile in modo oggettivo, e deve consentire al clinico la verifica interattiva dell’analisi compiuta ad ogni livello di approfondimento.
    Le impostazioni metodologiche correnti sono raggruppabili in due categorie: metodi pilotati dai dati e metodi pilotati da modelli. Entrambe le categorie devono consentire al clinico quella verifica interattiva la cui importanza è stata già messa in luce.
    Ecco dunque la motivazione di questo studio: valutare con la massima generalità l’opportunità ed i modi offerti al clinico per interagire con i dati oggettivi disponibili.
    Benché i risultati di questo studio siano generali, ovvi motivi di ordine pratico ci consentono di realizzarli e sperimentarli in una sola delle classi metodologiche elencate: quella dell’esplorazione statistica dei dati. Tale categoria di metodi è tutt’altro che esigua, racchiudendo una molteplicità di metodi utili per individuare preliminarmente quelle direzioni “privilegiate” di indagine che sono ricavabili dall’esame del vettore aleatorio, che racchiude la struttura statistica dei dati da esplorare. Si intuisce subito che non è possibile condurre lo studio sino alla sperimentazione sul campo conservando un orizzonte di indagine così vasto. Dunque operiamo la scelta di individuare quale metodo di riferimento l’analisi dell’omogeneità, poiché consente di rappresentare le grandezze in modo uniforme (indipendentemente dalla loro natura) e di inserire nella casistica anche soggetti con profilo paziente non completamente noto.
    I dati ed i risultati, ottenuti con i vari metodi scelti, per essere efficaci e fornire al clinico indicazioni significative in maniera immediata, necessitano della mediazione di opportuni strumenti di rappresentazione grafica. Per questo, nostro ulteriore obiettivo è affrontare lo studio dei limiti percettivi del sistema visivo umano. Tale studio è teso a ricavare delle indicazioni che, osservate nella rappresentazione dei dati, permettano di ottenere delle forme di visualizzazione efficienti.
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