Deflusso minimo vitale ed usi delle acque nel bacino del Reno
Autore
Luca Galletti - Università degli Studi di Bologna - [2003-04]
Documenti
Abstract
Nel primo capitolo è stato analizzato il concetto di deflusso minimo vitale, partendo dai riferimenti normativi vigenti, ossia:
• Legge 183/ ‘89
• Legge 36/ ’94.
Successivamente sono state passate in rassegna alcune delle metodologie utilizzate per la definizione del valore di D.M.V. da applicare a specifiche realtà.
Nel secondo capitolo sono state presi in esame due indagini che la Regione Emilia – Romagna ha condotto per individuare i valori di DMV da applicare ai bacini regionali, una svolta dall’ARPA e l’altra dall’Autorità di Bacino del fiume Po.
Dovendo focalizzare l’attenzione al bacino del Fiume Reno è stata presa in esame la documentazione che riporta il valore di DMV da applicare, e in particolare quello riferito alla sezione di chiusura del bacino montano a Casalecchio di Reno.
Nel terzo capitolo è illustrato il lavoro svolto per ottenere i valori caratteristici di portata media, minima e massima giornaliera, e le curve di durata, per il fiume Reno nelle sezioni a monte e a valle della Chiusa di Casalecchio, e per il Canale di Reno.
Allo scopo sono stati acquisiti dagli annali idrologici i dati di portata del fiume Reno a Casalecchio e del Canale di Reno per il periodo 1930 – 1979, ad esclusione degli anni 1944 e 1945 non disponibili per cause belliche. Successivamente i dati sono stati elaborati per applicare il valore di DMV indicato dal documento regionale, e si è utilizzato un programma scritto in linguaggio Fortran, di cui è riportato il codice sorgente, e il foglio di calcolo elettronico Excel.
Nel quarto capitolo vengono presi in considerazione alcuni degli effetti che la variazione di portate nel fiume Reno e nel Canale di Reno, a seguito dell’applicazione del DMV, comporta sul Bacino del fiume Reno.
In particolare sono stati presi in considerazione i seguenti aspetti:
• l’aumento della portata di magra a valle della Chiusa di Casalecchio e relativo beneficio per la vita acquatica;
• la riduzione dei volumi disponibili per uso irriguo;
• l’aumento del volume annuo di ricarica della falda;
• una minore diluizione degli inquinanti nel Canale Navile .
• Legge 183/ ‘89
• Legge 36/ ’94.
Successivamente sono state passate in rassegna alcune delle metodologie utilizzate per la definizione del valore di D.M.V. da applicare a specifiche realtà.
Nel secondo capitolo sono state presi in esame due indagini che la Regione Emilia – Romagna ha condotto per individuare i valori di DMV da applicare ai bacini regionali, una svolta dall’ARPA e l’altra dall’Autorità di Bacino del fiume Po.
Dovendo focalizzare l’attenzione al bacino del Fiume Reno è stata presa in esame la documentazione che riporta il valore di DMV da applicare, e in particolare quello riferito alla sezione di chiusura del bacino montano a Casalecchio di Reno.
Nel terzo capitolo è illustrato il lavoro svolto per ottenere i valori caratteristici di portata media, minima e massima giornaliera, e le curve di durata, per il fiume Reno nelle sezioni a monte e a valle della Chiusa di Casalecchio, e per il Canale di Reno.
Allo scopo sono stati acquisiti dagli annali idrologici i dati di portata del fiume Reno a Casalecchio e del Canale di Reno per il periodo 1930 – 1979, ad esclusione degli anni 1944 e 1945 non disponibili per cause belliche. Successivamente i dati sono stati elaborati per applicare il valore di DMV indicato dal documento regionale, e si è utilizzato un programma scritto in linguaggio Fortran, di cui è riportato il codice sorgente, e il foglio di calcolo elettronico Excel.
Nel quarto capitolo vengono presi in considerazione alcuni degli effetti che la variazione di portate nel fiume Reno e nel Canale di Reno, a seguito dell’applicazione del DMV, comporta sul Bacino del fiume Reno.
In particolare sono stati presi in considerazione i seguenti aspetti:
• l’aumento della portata di magra a valle della Chiusa di Casalecchio e relativo beneficio per la vita acquatica;
• la riduzione dei volumi disponibili per uso irriguo;
• l’aumento del volume annuo di ricarica della falda;
• una minore diluizione degli inquinanti nel Canale Navile .
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