Valutazione quantitativa multifattoriale della postura e del movimento in pazienti con disfunzioni dell'articolazione temporo-mandibolare e alterazioni cranio-cervicali
Autore
Francesca Sylos Labini - Politecnico di Milano - [2004-05]
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  • Tesi completa: 124 pagine
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    È in continua crescita l’interesse rivolto dalla comunità scientifica verso lo studio della correlazione tra fisiopatologia dell’ articolazione temporo-mandibolare e del distretto cranio-cervicale e i disordini della postura.
    Questa grande attenzione è senz’altro legata alla forte incidenza di queste patologie polimorfe e alle loro ripercussioni socio-economiche. È opportuno che la ricerca si indirizzi sullo studio delle correlazioni tra occlusione, disordini temporo-mandibolari, alterazioni cranio-cervicali e postura, cercando effetti clinicamente rilevanti attraverso studi sperimentali appropriati che comprendano stimoli di lunga durata.
    Questo studio vuole presentare un protocollo sperimentale di valutazione quantitativa multifattoriale della postura e del movimento per verificare la presenza di stati patologici posturali in quei pazienti affetti da disturbi a carico dell’Articolazione Temporo-Mandibolare (ATM), che presentano in particolare delle correlazioni con le catene muscolari cranio-cervicali, che, in modalità discendente, andranno a influenzare tutto il sistema tonico posturale fine. Questo lavoro nasce dalla collaborazione tra il Politecnico di Milano e l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) San Raffaele Pisana, Tosinvest Sanità, di Roma e vede coinvolte più figure specialistiche (odontoiatra, fisioterapista, fisiatra e bioingegnere).
    La valutazione della postura e del movimento è stata effettuata mediante valutazione clinica specifica e analisi quantitativa multifattoriale, che prevede la rilevazione della cinematica, della dinamica e dell’ elettromiografia unitamente alla ripresa video, utilizzando un sistema optoelettronico con 12 telecamere (sistema ELITE BTS MI), due piattaforme di forza (Kistler), un sistema EMG telemetrico ad otto canali. Oggetto dello studio sono stati undici soggetti patologici (età media 37 anni) e, per confronto, undici soggetti senza patologia di età media comparabile a quella del gruppo patologico.
    I soggetti sono stati sottoposti ad un protocollo di valutazione clinica sia per la componente disfunzionale ATM sia per l’aspetto delle perturbazioni posturali, successivamente sono stati valutati tramite pedana stabilometrica statica, con quattro rilevazioni: occhi aperti, occhi chiusi, con svincolo occlusale e occhi aperti, con svincolo occlusale e occhi chiusi. Successivamente sono stati valutati anche con la pedana di stabilometria dinamica (Equitest). Entrambi i test posturografici sono stati effettuati per poter escludere compromissioni dei recettori vestibolari nei soggetti analizzati.
    Le prove di cammino sono state effettuate in condizione di normale deambulazione e con rotazione del capo (al soggetto è stato chiesto di camminare mantenendo il capo ruotato prima a destra poi a sinistra).
    Per i risultati è stato, innanzitutto, valutato il protocollo sperimentale sui soggetti sani (gruppo di controllo) per poter creare delle fasce di normalità; in seguito sono stati analizzati i soggetti patologici per valutare le modificazioni del pattern motorio indotte dalla perturbazione provocata con la rotazione della testa.
    Lo studio ha raggiunto l’obiettivo della definizione di un protocollo per l’analisi quantitativa multifattoriale del movimento in modo da consentire l’analisi del cammino in tre diverse condizioni: con la testa dritta, con la testa ruotata a destra e con la testa ruotata a sinistra. Valutandone inoltre la validità statistica, le fasce di normalità per gli adulti e la diretta applicabilità nell’ambito clinico.
    Nonostante la validità del protocollo, si è altresì dimostrata la sua inadeguatezza nel valutare i disordini della postura e del movimento nei soggetti, con disfunzioni dell'articolazione temporo-mandibolare e alterazioni cranio-cervicali, presi in esame (gruppo di esame). L’analisi dei risultati ottenuti da questi soggetti ha infatti dimostrato che la rotazione della testa non è una perturbazione tale da far variare significativamente i valori delle grandezze e degli indici presi in considerazione.
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