L'industria aeronautica Italiana nel contesto Internazionale
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Erika Miglietta - Università degli Studi di Napoli - Federico II - [2003-04]
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  • Tesi completa: 178 pagine
  • Abstract
    Con questo lavoro di tesi si è voluto illustrare il ruolo che, oggi, l’industria aeronautica italiana svolge nello scenario competitivo globale. In particolare, effettuata un’analisi porteriana del settore, è stata definita la posizione attualmente occupata da Alenia Aeronautica (azienda leader per l’Italia) e, nota la sua missione per l’immediato futuro, è stata individuata la strategia che essa dovrebbe perseguire per realizzare i propri obiettivi.
    I cambiamenti verificatisi nello scenario politico-economico nell’ultimo decennio, uniti alle frequenti impennate del prezzo del combustibile, hanno comportato un profondo ridimensionamento della domanda di prodotti aeronautici e, soprattutto, una sua evoluzione. Sempre più pressanti sono divenute le esigenze di sicurezza ed affidabilità il cui soddisfacimento ha fatto innalzare vertiginosamente i costi di sviluppo di un nuovo programma che, oggi, sono divenuti insostenibili o, comunque, non convenienti anche per le imprese di maggiori dimensioni. Per far fronte alla nuova situazione le aziende dei diversi paesi, anche se con modalità e tempi differenti, hanno dato vita ad un intenso processo di “Merger & Aquisition”. Un tale processo ha in particolare caratterizzato la storia recente dell’industria aeronautica degli Stati Uniti e dell’Europa portando alla creazione dei “Four Big Players” statunitensi (Boeing, Lockheed Martin, Northrop Grumman, Raytheon) e dei due colossi europei (EADS e BAE Systems) che oggi, dopo anni di assoluto predominio americano, dominano “alla pari” la scena mondiale del settore.
    L’innalzamento dei costi di sviluppo, che ha favorito tale processo, unito agli elevati rischi finanziari e di mercato connessi al lancio di un nuovo velivolo, ha inoltre spinto le imprese aeronautiche, anche quelle leader mondiali, a riorganizzare il ciclo produttivo su scala internazionale coinvolgendo nei propri programmi un numero sempre maggiore di imprese (anche quelle dei cosiddetti “paesi emergenti” che offrono manodopera a basso costo e di buona qualità e, al contempo, consentono l’accesso a mercati in forte espansione) delle quali consentono la crescita. Tali programmi vengono in particolare organizzati secondo una struttura gerarchica a forma piramidale, costituita da un vertice (occupato dall’impresa leader che è legalmente responsabile del programma) e da tre livelli produttivi, nella quale trovano posto tutte le imprese che, con diverse competenze e dunque con ruoli differenti, collaborano alla realizzazione di un nuovo velivolo.
    La fase di forti trasformazioni organizzative e tecnologiche che attraversa l’industria aeronautica mondiale sta, in realtà, modificando la struttura della catena di approvvigionamento portando alla creazione di un ulteriore livello produttivo (immediatamente al di sotto di quello dei “primes”) che sarà occupato da quel ristretto numero di aziende (le cosiddette “small primes”) che saranno in grado di garantire: costi più bassi, offerta tecnologica migliore e livello di servizio al committente più elevato. Tali aziende collaboreranno con i “primes” dividendo con essi i rischi ma godendo, contemporaneamente, di una maggiore autonomia progettuale e di un maggior potere negoziale ovvero di maggiori margini di profitto (potenziale) e di una minore minaccia da parte dei concorrenti.
    La partecipazione ai programmi di collaborazione internazionale, unita alle forti competenze mostrate, hanno consentito la crescita anche dell’industria aeronautica italiana e delle singole realtà che la costituiscono, la maggior parte delle quali (Alenia Aeronautica, Aermacchi, AgustaWestland) si sono andate consolidando attorno al gruppo Finmeccanica. Il gruppo, leader in Italia nel settore delle alte tecnologie, ha rafforzato negli anni la propria posizione sia a livello europeo che a livello mondiale, grazie ai risultati ottenuti nel segmento dei velivoli ad “ala rotante” (con AgustaWestland) ed in quello dei velivoli ad “ala fissa” (con Alenia Aeronautica ed Aermacchi).
    In particolare la sua principale azienda, Alenia Aeronautica, oggi risulta quinta in Europa e tredicesima nel ranking mondiale e per l’immediato futuro si prefigge di consolidare o, se possibile, di incrementare tale posizione allargando la propria rete di collaborazioni internazionali e soprattutto migliorando il proprio ruolo in tale rete.
    Questo risultato potrà, però, essere raggiunto dall’azienda solo se essa sarà supportata da un “Sistema Paese” in grado, da un lato, di promuovere la ricerca e di massimizzare l’integrazione tra i centri in cui essa viene prodotta ed il settore industriale e, dall’altro, di favorire il miglioramento del rapporto tra l’impresa leader ed i suoi fornitori. Ciò consentirà ad Alenia Aeronautica di innalzare il proprio livello tecnologico, di incrementare le proprie competenze e di assicurare elevati standard di affidabilità in modo tale da potersi proporre come punto di riferimento per le imprese leader della scena mondiale.
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