Effetto dell'età del fango sulla rimozione biologica degli azotati in un impianto a letto mobile ibrido
Autore
Martina Bertello - Università degli Studi di Padova - [2002-03]
Documenti
Abstract
Negli ultimi anni, la necessità (conseguente alla crescita del tenore della vita) di pro-teggere ulteriormente la qualità dell’ambiente, nonché il recepimento delle direttive CEE, hanno portato ad uno sviluppo di norme di accettabilità degli scarichi orientate verso limiti sempre più restrittivi.
In questo contesto, si pone il problema dell’efficienza di depurazione delle acque re-flue dagli azotati: da un’indagine svolta dalla provincia di Padova (1988-1997), è emerso, infatti, che i maggiori problemi di superamento dei limiti di legge allo scarico riguardavano l’azoto ammoniacale, nitrico e nitroso.
Occorre dunque ampliare gli impianti già esistenti (opzione molto spesso improponibile data la scarsità di aree disponibili, soprattutto nelle zone ad alta densità abitativa) oppure aumentarne il rendimento mediante l’utilizzo di tecnologie sempre più innovative rispetto ai tradizionali processi a fanghi attivi.
Una possibile soluzione al problema è rappresentata dai processi a biomassa adesa, in particolare a letto mobile, in cui la biomassa aderisce a dei corpi di riempimento mantenuti in movimento all’interno del liquame da trattare.
Presso il laboratorio del C.S.G.R.I. dell’Università di Padova sono in corso dal alcuni anni ricerche riguardanti i processi a letto mobile ibridi (in cui sono presenti biomassa adesa e fango sospeso contemporaneamente) per il miglioramento della rimozione degli azotati.
In lavori di tesi eseguiti in precedenza sullo stesso impianto di laboratorio, sono stati studiati i tassi di riempimento ottimi (con supporti Kaldnes K1) delle vasche di nitrificazione e denitrificazione e l’influenza del rapporto COD/azoto in alimentazione sulle rese di depurazione.
In questo lavoro di tesi, abbiamo concentrato la nostra attenzione sull’età del fango sospeso, e abbiamo valutato sperimentalmente l’influenza di tale parametro sulle rese di nitrificazione, denitrificazione e ossidazione della sostanza organica.
In questo contesto, si pone il problema dell’efficienza di depurazione delle acque re-flue dagli azotati: da un’indagine svolta dalla provincia di Padova (1988-1997), è emerso, infatti, che i maggiori problemi di superamento dei limiti di legge allo scarico riguardavano l’azoto ammoniacale, nitrico e nitroso.
Occorre dunque ampliare gli impianti già esistenti (opzione molto spesso improponibile data la scarsità di aree disponibili, soprattutto nelle zone ad alta densità abitativa) oppure aumentarne il rendimento mediante l’utilizzo di tecnologie sempre più innovative rispetto ai tradizionali processi a fanghi attivi.
Una possibile soluzione al problema è rappresentata dai processi a biomassa adesa, in particolare a letto mobile, in cui la biomassa aderisce a dei corpi di riempimento mantenuti in movimento all’interno del liquame da trattare.
Presso il laboratorio del C.S.G.R.I. dell’Università di Padova sono in corso dal alcuni anni ricerche riguardanti i processi a letto mobile ibridi (in cui sono presenti biomassa adesa e fango sospeso contemporaneamente) per il miglioramento della rimozione degli azotati.
In lavori di tesi eseguiti in precedenza sullo stesso impianto di laboratorio, sono stati studiati i tassi di riempimento ottimi (con supporti Kaldnes K1) delle vasche di nitrificazione e denitrificazione e l’influenza del rapporto COD/azoto in alimentazione sulle rese di depurazione.
In questo lavoro di tesi, abbiamo concentrato la nostra attenzione sull’età del fango sospeso, e abbiamo valutato sperimentalmente l’influenza di tale parametro sulle rese di nitrificazione, denitrificazione e ossidazione della sostanza organica.
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