Analisi dei Fabbisogni Gestionali delle PMI della Provincia di Napoli
Autore
Marco Marinelli - Università degli Studi di Napoli - Federico II - [2004-05]
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  • Bibliografia
  • Tesi completa: 220 pagine
  • Abstract
    Il lavoro di tesi nasce dalla necessità congiunta di Università di Napoli Federico II, ed in particolare del DIEG (Dipartimento di Ingegneria Economico Gestionale), Ordine degli Ingegneri di Napoli, ed in particolare della ComIG (Commissione di Ingegneria Gestionale), ed API-Napoli (Associazione Piccole e Medie Industrie della provincia di Napoli) di indagare lo stato di salute delle imprese della Provincia di Napoli, e la diffusione del ruolo dell’Ingegnere Gestionale all’interno delle stesse.
    Dall’ esigenza di queste tre componenti prende vita il progetto “Analisi dei Fabbisogni gestionali delle PMI della Provincia di Napoli”.
    L’obiettivo del progetto è indagare sulle aree aziendali la cui gestione presenti problematiche che risultino critiche per la competitività delle imprese. I risultati ottenuti sono stati incrociati con le competenze proprie dell’ingegnere gestionale al fine di avere un quadro preciso sul ruolo che tale figura professionale potrebbe, o meglio, dovrebbe, ricoprire all’interno delle imprese.
    Si descriveranno le criticità gestionali delle PMI analizzando nello specifico la Pianificazione Strategica, Marketing e Vendite, Controllo di Gestione, Logistica e Produzione e Finanza Aziendale. Si passerà poi a confrontare il posizionamento, nelle varie aree aziendali, delle imprese analizzate rispetto ad un’impresa tipo, che non presenti particolari criticità.
    Nell'ultima parte si descrive il rapporto tra l’ingegnere gestionale e le PMI. Dopo una iniziale introduzione sul mercato del lavoro degli ingegneri gestionali, si riportano i risultati dell’indagine relativi alla conoscenza da parte di imprenditori e dirigenti di tale figura professionale; in particolare si indaga sulla consapevolezza della necessità di ingegneri gestionali nelle piccole e medie imprese e sul loro posizionamento all’interno delle stesse.
    Uno degli elementi “denominatore comune” per le imprese coinvolte nel progetto è la diffusa carenza di pianificazione a qualsiasi livello; in particolar modo la pianificazione strategica ed il controllo di gestione si sono rivelati i principali fattori di debolezza strutturale delle imprese.
    Un altro risultato importante riguarda la gestione finanziaria delle imprese che spesso è soggetta a problemi di liquidità dovuti, oltre che alla solita mancanza di pianificazione, ad una notevole differenza tra i tempi di pagamento dei debiti, spesso molto brevi, ed i tempi di riscossione dei crediti molto spesso lunghi, soprattutto quando i crediti sono verso la pubblica amministrazione.
    Suddivisi poi le aziende facenti parte del campione in 5 settori: Servizi, Edilizia, Impiantistica, Produzione, Meccanica/carpenteria; è stata poi fatta un’analisi settore per settore, svolta sulle aree operative di gestione delle aziende, comparando i risultati ottenuti dalle aziende dei singoli settori con un risultato sufficiente di un’azienda ideale che pur non presentando eccellenze risultasse pienamente sufficiente in tutte le aree aziendali. Tale analisi evidenzia come i settori Servizi, Impiantistica e Meccanica/Carpenteria, siano in linea con una situazione ideale pur essendo carenti nelle fasi di pianificazione e controllo di gestione, mentre altri settori come Edilizia e Produzione evidenziano maggiori problemi.
    La parte conclusiva dell’indagine è imperniata sulla conoscenza dell’ingegnere gestionale da parte degli imprenditori, sul ruolo che egli potrebbe ricoprire nelle piccole e medie imprese sul suo posizionamento al loro interno e sulle sue competenze maggiormente utili per le stesse.
    I risultati di tale inchiesta hanno evidenziato inizialmente una diffusa scarsa conoscenza dell’ingegnere gestionale e delle sue competenze, ragion per cui è lecito annoverare tra le cause della mancata penetrazione degli ingegneri gestionali nel mercato del lavoro rappresentato dalle piccole e medie imprese, la parziale o completa ignoranza degli imprenditori su tale figura. Tale disinformazione è dovuta, per lo più ad una scarsa comunicazione sia da parte delle università verso le aziende, attraverso la promozione e l’informazione delle competenze degli ingeneri gestionali che potrebbero essere utili alle PMI, sia da parte delle aziende verso le università, attraverso le associazioni di categoria come l’API, esplicitando le carenze aziendali e le competenze che dovrebbe avere un ingegnere per operare proficuamente all’interno della loro realtà.


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