Comportamento di pali di fondazione: un campo sperimentale in Portogallo
Autore
Gaetano Zanfardino - Seconda Università degli Studi di Napoli - [2003-04]
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  • Tesi completa: 140 pagine
  • Abstract
    In vista della International Conference ISC'2 (International Site Characterization), ovvero seconda edizione della conferenza internazionale sulla caratterizzazione dei terreni, tenutasi dal 19 al 22 Settembre 2004 presso la facoltà di Ingegneria dell’Università di Porto (FEUP) in Portogallo, si è cercato di prevedere il comportamento di alcuni pali di fondazione realizzati con diverse tecniche esecutive, in uno stesso terreno e sottoposti a carico verticale crescente.
    Questo evento di previsione del comportamento dei pali è stato organizzato dal FEUP (Faculty of Engineering, University of Porto) e dall’IST (Istituto Tecnico Superiore), sotto la sponsorizzazione di 4 società di costruzione.
    Il lavoro di tesi si articola appunto nella determinazione del comportamento di questi pali, attraverso la conoscenza dei risultati di svariate prove realizzate nel sito dagli stessi organizzatori. I pali in oggetto di previsione risultano essere, dai dati forniti dall’ISC’2, quello E9, C1 e T1 appartenenti rispettivamente a 3 tipologie esecutive: trivellato, battuto e CFA (trivellato con elica continua).
    Il comportamento di un palo, e quindi lo scopo dell’intera trattazione che seguirà, si intende la sua risposta in termini di cedimento relativo e capacità ultima di carico, sotto carico monotonicamente crescente, meglio rappresentata da una curva carico-cedimento, ovvero la ricerca di quel carico detto “carico limite” in corrispondenza del quale si ha il collasso del complesso palo-terreno.
    I pali realizzati, che complessivamente risultano essere 15, sono stati eseguiti in un luogo sperimentale appositamente scelto nei pressi del FEUP.
    In tale sito, affinché si potesse costruire un modello geotecnico il più fedele possibile alla realtà, sono state realizzate una grande varietà di prove (foto 2). Alcune di queste in sito e quindi si parla di prove penetrometriche: SPT e CPT, prove pressiometriche e dilatometriche: PMT e DMT, prove “cross hole”. Altre invece sono state realizzate in laboratorio previo prelievo di campioni indisturbati, questi hanno permesso di ricostruire la granulometria del terreno (in modo puntuale), di effettuare prove edometriche, prove triassiali.
    Infine sono state predisposte anche attrezzature per prove di carico statiche, poiché trattandosi di una previsione di classe A, i risultati ottenuti nell’analisi di previsione devono essere successivamente confrontati con i risultati delle prove di carico per verificarne la veridicità.
    Tali prove, iniziate il 6 Dicembre del 2003, sono state compiute molto velocemente sotto strumentazioni e condizioni controllate, per cui i risultati di sintesi sull’elaborazione effettuata per tale predizione sono stati consegnati entro la data 5 dicembre 2003, termine ultimo fissato dall’organizzazione prima che iniziassero le prove di carico in sito.
    I migliori “predictors” sono stati invitati a partecipare ad uno Special Workshop per la discussione dei risultati ottenuti, tenutosi durante la conferenza ISC’2 nell’università di Porto (FEUP) in Portogallo, tra i quali il sottoscritto.
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