Bonifica di siti contaminati e trattamento di rifiuti speciali
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Alessandro Concas - Università degli Studi di Cagliari - [2002]
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  • Bibliografia
  • Tesi completa: 212 pagine
  • Abstract
    L’obiettivo del presente lavoro consiste nell’approfondimento di diversi aspetti disciplinari coinvolti nella problematica “siti contaminati” e in del “trattamento dei residui industriali”. A tal fine la tesi presenta la seguente struttura:

    La prima sezione è dedicata alla tematica della bonifica dei siti contaminati. Nel primo capitolo si concentra l’attenzione sugli aspetti normativi con particolare riferimento ai principi introdotti con il Decreto Ministeriale n° 471/99. Oltre alla disamina dei dettami cui deve sottostare qualunque intervento o programma di bonifica, tale capitolo ha come obiettivo quello di chiarire la terminologia che verrà sistematicamente utilizzata nelle parti successive del lavoro.

    Il capitolo successivo propone una analisi delle principali tecnologie di bonifica e messa in sicurezza ad oggi disponibili su scala reale o su scala pilota. Per ciascuna tecnica esaminata saranno illustrati: i principi di funzionamento, le configurazioni impiantistiche, gli aspetti logistici ed economici che sottendono alla loro applicabilità e infine i vantaggi e gli svantaggi connessi.

    Nel terzo capitolo si riportano i risultati ottenuti nell’ambito di un’attività sperimentale di ricerca relativa ad una tecnologia di bonifica. La tecnica presa in considerazione è la lisciviazione con salamoie acide per la bonifica ex-situ di stream sediments contaminati da metalli pesanti. L’attività sperimentale è consistita nell’esecuzione di prove batch di lisciviazione con soluzioni a concentrazione variabile di acido cloridrico e cloruro di calcio. E’ stato proposto anche un possibile schema di impianto per la trasposizione della tecnica su scala reale.

    Relativamente alla tematica “trattamento di rifiuti speciali” lo schema logico secondo cui si sviluppa la tesi è simile a quello finora illustrato per i siti contaminati e prevede un capitolo dedicato all’inquadramento normativo della problematica (il capitolo V) seguito da un capitolo (capitolo VI) nel quale si riportano invece i risultati di un’attività sperimentale volta alla definizione delle potenzialità di una tecnica innovativa nel trattamento di alcune tipologie di rifiuti speciali pericolosi. La tecnica presa in considerazione consiste nello sfruttamento di reazioni autopropaganti ad elevata temperatura per il trattamento di residui industriali quali: residui dell’idrometallurgia dello zinco, amianto, residui contenti PCB e organoclorurati in genere. Esistono molti siti contaminati da queste tipologie di rifiuto e sono generalmente riconducibili a discariche monomateriale dismesse o siti industriali di stoccaggio provvisorio (cumuli di rifiuti generalmente omogenei) per cui l’attività svolta in questo settore è comunque in qualche modo riconducibile alla problematica dei siti contaminati.
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