Tecnologie e Metodologie per la Sicurezza negli Spazi Underground
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Alessandro Amendola - Università degli Studi di Napoli - Federico II - [2003-04]
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  • Tesi completa: 290 pagine
  • Abstract
    L’Underground è un’area di intervento fra le più interessanti in proiezione futura, poiché risolve, tendenzialmente, problemi urbanistici che si manifestano in forma sempre più grave con l’aumentare del fenomeno dell’urbanizzazione selvaggia. Da un lato, infatti, è sempre più forte la domanda di nuovi moduli residenziali, centri commerciali, servizi di trasporto, strutture e infrastrutture in genere; d’altro canto, la cronica carenza di spazi di cui soffrono ormai tutte le metropoli del mondo, impone una scelta: continuare ad ingrandire “orizzontalmente” le città, oppure pensare allo sfruttamento dello spazio presente nel sottosuolo, onde collocarvi una molteplicità di attività (di trasporto, residenziali, commerciali, di terziario, ecc.) tale da dare alla luce una vera e propria “città sotterranea”, posta al di sotto della città On Ground.
    Da un lato, allora, si tenderebbe a decongestionare la parte O.G. della città, dall’altro si avrebbe a disposizione un enorme spazio “vergine”, da sfruttare comunque nel modo più razionale possibile (in termini di layout delle varie aree funzionali, di ottimizzazione dei collegamenti tra esse, e tra l’ambiente U.G. ed O.G:, ecc.).
    Va d’altro canto aggiunto che lo spazio sotterraneo pone grandi problemi in termini di sicurezza per i suoi abitanti, o per gli utenti ivi intenti a consumare le attività disponibili.
    L’area Underground così concepita è, infatti, un ambiente intrinsecamente ad elevato rischio, per la mancanza di aria e di luce naturale.
    Nasce allora l’esigenza di sviluppare (parallelamente agli studi finalizzati allo sfruttamento razionale di tale risorsa) uno standard di “sicurezza ambientale” valido per l’area sotterranea: è ciò che abbiamo proposto, in un’ottica sistemica, in questo lavoro.
    Più in dettaglio, nel capitolo 1 si illustrano le generalità sull’ambiente Underground, secondo il modello di “città sotterranea”. Vengono poi illustrate le principali problematiche relative all’approccio di sistema alla sicurezza.
    Nel secondo capitolo si propone un approccio per lo studio, dal punto di vista della sicurezza, di un sistema complesso ad elevato rischio, quale è il sistema ferroviario posto in ambiente Underground (metropolitana). Si è posto l’accento su quelle che sono le criticità legate al sistema di trasporto ferroviario in quanto tale, indipendentemente dal fatto che esso si sviluppi in ambiente U.G. (pur essendo la principale attività che in questo ambiente viene consumata dall’utenza), e quelle derivanti dall’ambiente stesso, intrinsecamente ad elevato rischio. Si sono evidenziate le principali misure tecniche/tecnologiche/organizzative rivolte alla sicurezza, gli approcci normativi, l’integrazione.
    Del terzo capitolo si evidenzia l’importanza di uno standard comune di sicurezza al fuoco dei convogli ferroviari, specie quando essi sono chiamati ad espletare il servizio in un ambiente ad elevata rischiosità quale è l’area Underground.
    Un fattore fondamentale per la sicurezza dell’utenza U.G, in special modo per ciò che riguarda l’evacuazione a seguito di un evento estremo, è costituito dal dimensionamento delle vie di fuga: nel capitolo 4 si propone una metodologia di approccio al problema su accennato.
    Il problema della predisposizione di uno standard di sicurezza ambientale relativo all’U.G. non è mai stato seriamente ed univocamente affrontato; per quanto riguarda l’Italia, il D.M. del 11/01/1988 tentava di colmare questo vuoto. Esso, tuttavia, manifestava più di una criticità, in termini di precisione e di completezza: nel capitolo 5 si è condotta un’analisi critica del suddetto standard.
    Nel capitolo 6 si è proposto, con il nome “Carta Tecnologica”, un insieme di linee guida per l’approccio di sistema alle problematiche di sicurezza ambientale relativamente all’Underground, anche sulla scorta di quanto emerso dagli studi, dalle interpretazioni, dalle critiche, cui si è fatto riferimento in relazione ai capitoli precedenti.
    Una molteplicità di eventi, per loro natura intrinsecamente molto pericolosi (incendi, terremoti, eruzioni vulcaniche, ecc.), in ambiente Underground potrebbero avere conseguenze potenzialmente disastrose, in termini di ripercussioni sulla vita degli utenti. Nel capitolo 7 si vuole mettere a confronto il contenuto delle linee guida progettuali della Carta Tecnologica, con gli eventi (potenzialmente tali da condurre, se non “controllati”, anche alla morte di più persone) che scaturiscono da manifestazioni estreme, onde verificarne l’efficacia rispetto alla prevenzione/repressione dei suddetti eventi.
    Infine, tramite un semplice esempio applicativo, proposto nel capitolo 8, si è voluto mettere in evidenza l’importanza che assume il grado di maturità dello stato dell’arte sull’U.G.: se le tecnologie sono mature, gli standard sono disponibili, l’esperienza maturata consistente, è possibile tenere conto, in problemi decisionali di tipo urbanistico, anche dell’”opzione Underground”.
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