Il trasporto di traffico connectionless su reti ATM: dalle misure sperimentali alla valutazione realistica delle prestazioni
Autore
Claudio Vetere - Università degli Studi di Pisa - [1997-98]
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  • Tesi completa: 118 pagine
  • Abstract
    Sebbene l’emergere di applicazioni multimediali sia uno dei punti di forza nelle reti a larga banda (B-ISDN), il successo di queste dipende in larga misura da quanto efficientemente riescano a supportare i protocolli di trasmissione esistenti.
    Un crescente numero di utenti richiede LAN accessi con grande banda e bassi ritardi su lunghe distanze. Per soddisfare queste esigenze, molte tecnologie di rete ad alta velocità sono state sviluppate, offrendo rate di trasmissione di centinaia di Mbs. Esempi tipici sono FDDI, Frame Relay, Fast Ethernet e ATM tutte progettate per soddisfare le richieste di connettività delle LAN, oltre che potenti workstations per consentire l’elaborazione di applicazioni multimediali.
    La tecnologia che però è uscita vincente è stata ATM, per la sua alta flessibilità e capacità di supportare traffico multimediale. Sebbene ATM, inizialmente, sia nata per funzionare su reti ad estensione geografica, è cresciuto il suo interesse per l’interconnessione con le reti locali visto anche il crescente numero di utenti che accede alla Internet.
    Una delle principali sfide in ATM è il trasporto di traffico connectionless (come il traffico Internet): un compito non certo semplice vista la natura connection oriented di questa tecnologia, oltre al fatto che la lunghezza delle trame nei servizi senza connessione sono variabili e, a volte, consistenti , mentre ATM utilizza celle corte e di lunghezza fissa.
    Per vincere questa sfida, oltre ad una adeguata progettazione dei sistemi, occorre anche conoscere profondamente il traffico, sul quale questi sistemi andranno a lavorare: nel mondo vi è un costante interesse verso il traffico offerto da più LAN interconnesse, perchè questo presenta caratteristiche di autosimilitudine che ha notevoli implicazioni sulle prestazioni dei servers di rete ed è totalmente differente dai modelli classici di traffico (come quello Poissoniano) che si sono utilizzati fino ad ora. Per questo ho intrapreso una campagna di misure di traffico LAN che mi consentisse una valutazione realistica delle prestazioni attraverso le simulazioni e di avere a disposizione una quantità di dati sufficientemente ampia, per la modellizzazione del traffico stesso.
    Nel lavoro di tesi si è data una panoramica sui Processi Autosimili; quindi sono state discusse le caratteristiche statistiche delle misure di traffico da noi effettuate (utilizzando un analizzatore di protocollo Hewlett Packard Internet Advisor) nella LAN del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università degli Studi di Pisa; infine si è effettuato uno studio simulativo di servers ATM su LAN interconnesse (utilizzando il software per telecomunicazioni BONeS), impiegando sorgenti di traffico reale a disposizione dalle misure menzionate in precedenza.

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