La risonanza naturale della cavità terrestre: possibili effetti sulla fisiopatologia umana
Autore
Andrea Ghedi - Università degli Studi di Bologna - [2003-04]
Documenti
Abstract
Il dibattito scientifico degli ultimi anni si è spesso concentrato attorno ai danni che le nuove tecnologie nel campo delle radioonde possono arrecare all’uomo.
Ci si è concentrati per lo più sui danni perpetrati dalla irraggiamento, a causa dell’aumento di temperatura nelle cellule ma si è quasi sempre trascurata la possibile interazione in frequenze e fase con un sistema complesso come la macchina uomo.
Nella letteratura scientifica, soprattutto quando si parla di campi magnetici a bassa frequenza, si parte spesso dal presupposto che essi siano una novità portata dalla rivoluzione industriale e dalla progressiva elettrificazione e viene totalmente trascurato che l’uomo vi sia stato immerso fin dalla notte dei tempi.
La mia esperienza presso l’istituto di Radioastronomia del CNR mi ha permesso di avere una più ampia visione delle interazioni di origine naturale che investono la terra in ogni banda dello spettro.
E’ nata quindi la curiosità di approfondire una di queste interazioni, quella che più si avvicina in frequenza ai principali segnali biologici: la Risonanza di Schumann; ciò per iniziare a cercare di capire se esista veramente un orologio biologico estrinseco a cui il nostro corpo faccia riferimento.
Ci si è concentrati per lo più sui danni perpetrati dalla irraggiamento, a causa dell’aumento di temperatura nelle cellule ma si è quasi sempre trascurata la possibile interazione in frequenze e fase con un sistema complesso come la macchina uomo.
Nella letteratura scientifica, soprattutto quando si parla di campi magnetici a bassa frequenza, si parte spesso dal presupposto che essi siano una novità portata dalla rivoluzione industriale e dalla progressiva elettrificazione e viene totalmente trascurato che l’uomo vi sia stato immerso fin dalla notte dei tempi.
La mia esperienza presso l’istituto di Radioastronomia del CNR mi ha permesso di avere una più ampia visione delle interazioni di origine naturale che investono la terra in ogni banda dello spettro.
E’ nata quindi la curiosità di approfondire una di queste interazioni, quella che più si avvicina in frequenza ai principali segnali biologici: la Risonanza di Schumann; ciò per iniziare a cercare di capire se esista veramente un orologio biologico estrinseco a cui il nostro corpo faccia riferimento.
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