Progettare robot subacquei
Dove non può l'uomo, può la macchina?
[10/02/2007]
Raggiungere le più grandi profondità del mare, come d’altra parte esplorare lo spazio, è sempre stato tra i sogni proibiti dell’uomo ma, se nel secondo caso l’uomo è più volte riuscito a camminare sulla Luna, la scoperta degli abissi è per molti versi ancora un traguardo da raggiungere; è risaputo però che ogni epoca ha i suoi ulisseidi ed è così che all’inizio degli anni '60 un manipolo di ricercatori della Marina statunitense iniziarono a testare le prime strutture, con leghe rivoluzionarie ed ultraresistenti, per poter mandare mezzi autonomi alle più grandi profondità. Di questi sistemi, chiamati con l’acronimo ROV (Remote operated vehicle), della loro diffusione, e della loro progettazione (portando un esempio concreto) ci parla Emanuele Cavallo nella sua tesi Progettazione di un robot subacqueo per operazioni di manutenzione ad elevate profondità.
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