Rfid, assegnate le frequenze per l'utilizzo della tecnologia
Il Ministro Gentiloni emette un decreto per liberalizzare la banda di frequenze atta a funzionare per il riconoscimento dei chip passivi
[24/07/2007]
Alle 12,30 di oggi, il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni ha emesso un decreto che liberalizza completamente la fascia di frequenze Uhf usate dai tag passivi Rfid, riportando a pieno titolo l’Italia al centro dell’Europa valorizzando così la spinta innovativa di tante aziende e università italiane. Il Decreto stabilisce che: “la banda di frequenze 865-868 MHz può essere impiegata, su base di non interferenza e senza diritto a protezione, ad uso collettivo da apparati a corto raggio per le apparecchiature di identificazione a radiofrequenza (Rfid), aventi le caratteristiche tecniche di cui alla decisione 2006/804/CE. Tali applicazioni sono soggette al regime di "libero uso" ai sensi dell'art. 105, comma 1, lettera o) del Codice delle comunicazioni elettroniche, emanato con decreto legislativo 1° agosto 2003”.
I tag potranno essere quindi usati sia indoor che outdoor con potenza fino a 2 Watt, il che apre la strada a una vasta schiera di applicazioni chiave in logistica, nelle filiere estese, nei trasporti e in altri settori.
Gentiloni si era già espresso nei giorni scorsi a favore della piena liberalizzazione. Ma all’inizio dell’anno il suo Ministero aveva richiesto alla Commissione Europea una deroga di due anni a fronte delle richieste del Ministero della Difesa, a cui fino a oggi erano assegnate le frequenze in oggetto. Se usati a piena potenza, dicevano i militari, i tag potrebbero creare interferenze con alcuni ponti radio usati dall’Esercito. La deroga era ancora al vaglio del commissario europeo Viviane Reding, il che creava un contesto assai incerto per le aziende che attendevano di procedere.
Il decreto pone fine alla disputa. Come si apprende da Rfid Italia, ha spiegato oggi lo stesso Gentiloni, “il provvedimento (…) si è avvalso della collaborazione del Ministero della Difesa, che ha concordato sulla compatibilità tra il servizio svolto sulla banda interessata – sottoposta anche ad utilizzazioni militari - e le applicazioni Rfid per usi civili”.
I tag potranno essere quindi usati sia indoor che outdoor con potenza fino a 2 Watt, il che apre la strada a una vasta schiera di applicazioni chiave in logistica, nelle filiere estese, nei trasporti e in altri settori.
Gentiloni si era già espresso nei giorni scorsi a favore della piena liberalizzazione. Ma all’inizio dell’anno il suo Ministero aveva richiesto alla Commissione Europea una deroga di due anni a fronte delle richieste del Ministero della Difesa, a cui fino a oggi erano assegnate le frequenze in oggetto. Se usati a piena potenza, dicevano i militari, i tag potrebbero creare interferenze con alcuni ponti radio usati dall’Esercito. La deroga era ancora al vaglio del commissario europeo Viviane Reding, il che creava un contesto assai incerto per le aziende che attendevano di procedere.
Il decreto pone fine alla disputa. Come si apprende da Rfid Italia, ha spiegato oggi lo stesso Gentiloni, “il provvedimento (…) si è avvalso della collaborazione del Ministero della Difesa, che ha concordato sulla compatibilità tra il servizio svolto sulla banda interessata – sottoposta anche ad utilizzazioni militari - e le applicazioni Rfid per usi civili”.
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