FIC Neo1973 non suona particolarmente “appealing” come nome per un telefono (forse è per questo che è meglio conosciuto come OpenMoko), anche se all’interno del suo nome racchiude un messaggio di sfida: Neo sta per “nuovo” e 1973 è l’anno in cui l’inventore del telefono mobile, Marty Cooper, effettuò la prima chiamata.
L’aspetto esterno è decisamente originale, ma cosa fa di questo telefono il perfetto antagonista per il nuovo prodotto di casa Apple? Probabilmente la possibilità di fare tutto ciò che Steve Jobs non permette di fare sulla sua “creatura”: l’azienda di Cupertino, infatti, ha confermato che non distribuirà alcun kit per gli sviluppatori, dichiarando:"Noi decideremo quello che starà sul telefono, non abbiamo progettato il telefono per comportarsi come un Pc: l'ultima cosa che vorresti è aver avviato tre applicazioni sul telefono e poi quando devi fare una telefonata scoprire che non funziona”. Ma in fin dei conti, quali sono le innovative funzioni del Neo1973? Il punto di forza di questo telefono è il sistema operativo che può essere modificato e migliorato a piacere con programmi creati ad hoc, come allo stesso modo può essere fatto per l’hardware, fornendo quindi la possibilità di aggiornarlo nelle sue componenti interne, non senza avere però le debite conoscenze tecniche per poterlo fare.
Le funzioni per la scrittura e la navigazione sono simili a quelle dell’iPhone: entrambi ottimi telefoni, due fasce di prezzo, caratteristiche comparabili e comandabili con un dito. Una mancanza che non passa inosservata è l’assenza del collegamento Wi-Fi sempre più diffuso e cercato dagli utenti per migliorare la navigazione e risparmiare -perché no- sulle chiamate con i programmi che tutti ben conosciamo.
I vertici dell’azienda hanno comunicato che la vendita, direttamente dal sito openmoko.com è già iniziata e il prezzo è di 350$ (circa 270€) più spese di spedizione.