Nuova fonte di produzione di biocombustibile: i datteri
Le ricerche omanite portano alla luce un percorso di produzione fino ad ora non seguito
[05/07/2007]
L'Oman, sultanato petrolifero del Golfo, fino ad ora noto principalmente per le sue rendite ed esportazioni da giacimenti petroliferi, sarà il primo Paese arabo a produrre un'alternativa economicamente sostenibile al petrolio: bio-carburanti ottenuti dalle palme da dattero.
Mohammaed Bin Saif Al Harthy, amministratore delegato della Oman Green Energy Company (Ogec) ha già avuto la concessione dalle autorità per costruire una bio-raffineria a Sohar, polo industriale petrolchimico nel nord del paese. Il progetto della società ha un traguardo ben preciso, il 2010 (con termine costruzione dell’impianto di raffinazione nel 2008), con l’obiettivo di non limitarsi alla produzione di biodiesel, ma di implementare anche una rete di servizi che comprenda almeno 100 punti di distribuzione.
La Ogec sta cercando la collaborazione di laboratori occidentali per il perfezionamento della tecnica, ma anche investimenti per almeno 105 milioni di euro per un'impresa che dovrebbe fruttare solo nel primo anno, oltre 167 milioni di euro. Questa scelta di investimento è dettata anche dall’aumento della domanda energetica, la quale è destinata a crescere del 50% entro il 2030 con investimenti cumulativi stimati a 20 trilioni di dollari, il 40% dei quali concentrati nel settore del petrolio e del gas naturale, come è emerso alla 15/ma sessione della commissione Onu sullo sviluppo delle energie sostenibili. Il reinvestimento dei profitti avrà due principali vie di impiego: l’ottimizzazione di processi preesistenti sui combustibili fossili e lo studio di nuove forme di energie alternative (riguardo a quest’ultima voce ci sarà un ulteriore profitto di ritorno, in quanto si stima che l’approvvigionamento di centrali elettriche porti un ulteriore margine di guadagno).
Al Harty ha stimato un iniziale ingresso nel mercato basato sulle attuali 80.000 palme da dattero in grado di produrre circa 900.000 milioni di tonnellate di combustibili all'anno con una strategia decennale sostenuta dalle autorità omanite che prevede la coltivazione di 10 milioni di palme da dattero, le quali crescono naturalmente senza dispendio d’acqua.
Mohammaed Bin Saif Al Harthy, amministratore delegato della Oman Green Energy Company (Ogec) ha già avuto la concessione dalle autorità per costruire una bio-raffineria a Sohar, polo industriale petrolchimico nel nord del paese. Il progetto della società ha un traguardo ben preciso, il 2010 (con termine costruzione dell’impianto di raffinazione nel 2008), con l’obiettivo di non limitarsi alla produzione di biodiesel, ma di implementare anche una rete di servizi che comprenda almeno 100 punti di distribuzione.
La Ogec sta cercando la collaborazione di laboratori occidentali per il perfezionamento della tecnica, ma anche investimenti per almeno 105 milioni di euro per un'impresa che dovrebbe fruttare solo nel primo anno, oltre 167 milioni di euro. Questa scelta di investimento è dettata anche dall’aumento della domanda energetica, la quale è destinata a crescere del 50% entro il 2030 con investimenti cumulativi stimati a 20 trilioni di dollari, il 40% dei quali concentrati nel settore del petrolio e del gas naturale, come è emerso alla 15/ma sessione della commissione Onu sullo sviluppo delle energie sostenibili. Il reinvestimento dei profitti avrà due principali vie di impiego: l’ottimizzazione di processi preesistenti sui combustibili fossili e lo studio di nuove forme di energie alternative (riguardo a quest’ultima voce ci sarà un ulteriore profitto di ritorno, in quanto si stima che l’approvvigionamento di centrali elettriche porti un ulteriore margine di guadagno).
Al Harty ha stimato un iniziale ingresso nel mercato basato sulle attuali 80.000 palme da dattero in grado di produrre circa 900.000 milioni di tonnellate di combustibili all'anno con una strategia decennale sostenuta dalle autorità omanite che prevede la coltivazione di 10 milioni di palme da dattero, le quali crescono naturalmente senza dispendio d’acqua.
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