Sogin e Areva firmano il contratto per riprocessare in Francia il combustibile nucleare, per un valore di oltre 250 milioni di euro
L’accordo prevede il trattamento nello stabilimento di La Hague di 235 tonnellate provenienti dalle ex centrali di Caorso, Trino e Garigliano

[11/05/2007]
Sogin e Areva firmano il contratto per riprocessare in Francia il combustibile nucleare, per un valore di oltre 250 milioni di euro Sogin e Areva hanno sottoscritto il contratto per il riprocessamento di 235 tonnellate di combustibile nucleare irraggiato, ancora presente in Italia. Il contratto, che ha un valore di oltre 250 milioni di euro e che implementa l’accordo intergovernativo fra Italia e Francia sottoscritto il 24 novembre scorso a Lucca, prevede il trasporto, il trattamento e il condizionamento del combustibile delle ex centrali di Caorso (190 tonnellate di combustibile), Trino (32 tonnellate) e Garigliano (13 tonnellate). Le operazioni di trasferimento del combustibile saranno avviate nel 2007 e richiederanno circa cinque anni. Dopo il trattamento, che avrà luogo nello stabilimento di La Hague, i residui rientreranno in Italia entro il 31 dicembre 2025. Il trattamento del combustibile irraggiato permette, infatti, di separare le materie valorizzabili, per le quali Areva si è impegnata a individuare un futuro impiego, dai rifiuti finali, che saranno restituiti in una forma che ne riduce il volume e ne garantisce la sicurezza nel lungo termine. Per Anne Lauvergeon, Presidente di Areva, questo accordo conferma l’interesse verso la scelta del riprocessamento e del riciclo del combustibile irraggiato. Questo successo commerciale è un riconoscimento del know how unico maturato da più di 30 anni dal nostro gruppo in Francia. Esso testimonia la leadership di Areva in questo settore destinato a importanti sviluppi considerate le prospettive di ampliamento del parco nucleare mondiale”. “Con la firma di questo contratto – ha detto Massimo Romano, amministratore delegato di Sogin –, l’Italia condivide con altri Paesi, fortemente impegnati nella produzione nucleare, la scelta di riprocessare il combustibile irraggiato e rende più certi tempi e modalità del piano di decommissioning degli ex impianti nucleari. L’avvio del riprocessamento consentirà, infatti, di realizzare le operazioni di bonifica dei siti in condizioni di maggior sicurezza e in un clima di proficua collaborazione con i territori interessati. L’accordo con Areva si colloca, peraltro, in una strategia industriale volta a stabilire alleanze per cogliere le opportunità che si presenteranno sul mercato internazionale del decommissioning”.
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