Wimax. Senza fili, ovunque
La nuova tecnologia wireless fa proseliti in tutta Europa
[16/04/2007]
Il «digital divide» (il divario digitale) è sempre stato accentuato in Italia, soprattutto per motivi di tipo geografico, oltre che economico; la tecnologia Wimax (Worldwide Interoperability for Microwave Access) dovrebbe però abbattere queste “barriere” portando le connessioni a banda larga ovunque, con costi ridottissimi per gli operatori e vantaggi indubbi per i consumatori; Germania e Francia hanno già concesso le licenze ai provider di settore, come anche Gran Bretagna, Spagna e Grecia.
L’Italia ha subito forti ritardi nello sviluppo di questa tecnologia a causa di una disputa politica che è durata un decennio. Il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, per rimettere la nostra nazione “in carreggiata” ha preso un impegno preciso: garantire entro la legislatura, in altre parole il 2011, la copertura tramite Wimax del 99% del territorio nazionale.
Il WiMax è una tecnologia in grado di diffondere connessioni Internet ad alta velocità verso gli utenti per un raggio di 50 chilometri, a banda larga e connessione veloce (fino a 74 Mbit/s), con costi molto contenuti (i primi servizi offerti in Germania constano di 20 euro al mese di spesa per avere Internet veloce e chiamate illimitate a numeri nazionali di rete fissa) perché non ha bisogno di cavi e, quindi, di appoggiarsi al cosiddetto ultimo miglio, ma arriva nelle abitazioni, o direttamente sul computer, in ufficio, e sul telefonino, via onde radio grazie a una rete di antenne, coprendo quindi sia le metropoli che le aree più sperdute, ove neanche i collegamenti ADSL arrivano. Diversi aspetti innovativi preoccupano non poco gli attuali gestori telefonici, in prima istanza i tradizionali perché dovranno rivedere le tariffe dei vecchi servizi al ribasso, in seconda istanza i gestori di telefonia 3G, perché WiMax copre gli stessi servizi, sia da un punto di vista di fornitura, sia di tecnologie richieste, ad un costo sensibilmente inferiore, vanificando così gli ingenti investimenti affrontati per implementare sistemi per gestire l’UMTS e ciò che ne derivava .
L’Italia ha subito forti ritardi nello sviluppo di questa tecnologia a causa di una disputa politica che è durata un decennio. Il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, per rimettere la nostra nazione “in carreggiata” ha preso un impegno preciso: garantire entro la legislatura, in altre parole il 2011, la copertura tramite Wimax del 99% del territorio nazionale.
Il WiMax è una tecnologia in grado di diffondere connessioni Internet ad alta velocità verso gli utenti per un raggio di 50 chilometri, a banda larga e connessione veloce (fino a 74 Mbit/s), con costi molto contenuti (i primi servizi offerti in Germania constano di 20 euro al mese di spesa per avere Internet veloce e chiamate illimitate a numeri nazionali di rete fissa) perché non ha bisogno di cavi e, quindi, di appoggiarsi al cosiddetto ultimo miglio, ma arriva nelle abitazioni, o direttamente sul computer, in ufficio, e sul telefonino, via onde radio grazie a una rete di antenne, coprendo quindi sia le metropoli che le aree più sperdute, ove neanche i collegamenti ADSL arrivano. Diversi aspetti innovativi preoccupano non poco gli attuali gestori telefonici, in prima istanza i tradizionali perché dovranno rivedere le tariffe dei vecchi servizi al ribasso, in seconda istanza i gestori di telefonia 3G, perché WiMax copre gli stessi servizi, sia da un punto di vista di fornitura, sia di tecnologie richieste, ad un costo sensibilmente inferiore, vanificando così gli ingenti investimenti affrontati per implementare sistemi per gestire l’UMTS e ciò che ne derivava .
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