Bombe nucleari per distruggere gli asteroidi?
Singolare teoria dell’Ente spaziale Americano per risolvere questo pericolosissimo problema
[05/04/2007]
I recenti calcoli, dettati dalla presenza dell’asteroide Apophis in prossimità della Terra, escludono la possibilità di una caduta di un asteroide di dimensioni tali da estinguere l’umanità intera, ma considerano anche sottovalutato il rischio di piccoli “bolidi cosmici” in grado di annientare una intera città. Di questi ultimi, ne sono stati identificati 700, tramite i due principali telescopi in uso nelle Hawaii ed in Cile, ma senza l’uso diretto dei fondi NASA.
La NASA e l'ESA stanno vagliando alcune misure per evitare l'eventuale impatto di Apophis con la Terra;ci sono alcune proposte, elenchiamo le più accreditate:
- si potrebbe mandare un ordigno nucleare cercando di sgretolare gli asteroidi ad uno dei loro passaggi;
- si potrebbe mandare una grande massa ad impattare a grande velocità contro gli cercando di defletterli, facendoli deviare dall'orbita a rischio.
- si potrebbe utilizzare un sistema a due veicoli spaziali, dei quali uno provvede ad esaminare la tipologia dell’oggetto e l’altro a deviarlo con un proiettile di adeguate dimensioni
Sono tutti scenari ed azioni possibili, ma almeno le prime due presentano alcuni problemi pratici:
- nel primo caso se viene sgretolata una grande massa, per esempio con una bomba atomica, gli eventuali detriti continuerebbero a muoversi lungo la stessa orbita e possedendo la stessa quantità di moto finirebbero comunque per impattare con la superficie terrestre provocando quantomeno gli stessi danni, se non maggiori, di un unico impatto;
- nel secondo caso la tempistica è fondamentale, poiché l'unica possibilità di alterare sensibilmente l'orbita dell'asteroide con una massa delle dimensioni opportune, è al primo passaggio, cioè prima di sapere se effettivamente colpiranno la Terra.
Anche il terzo caso rischia di far progettare, nonché eseguire una missione inutilmente e con i problemi ai finanziamenti delle missioni spaziali questa non è cosa da poco.
Per qualunque scenario si propenda la società astronomica internazionale reputa il rischio da impatto di Apophis trascurabile (il 20% di probabilità di impatto per il prossimo secolo), da non richiedere alcuna reale azione per impedirlo, mentre reputa a percentuale più alta l’impatto di elementi fino a 140 metri di diametro, tanto da richiedere un impegno concreto per porre soluzione a questi timori entro il 2020, secondo il programma spaziale NEO (Near Earth Observation Objects Program).
La NASA e l'ESA stanno vagliando alcune misure per evitare l'eventuale impatto di Apophis con la Terra;ci sono alcune proposte, elenchiamo le più accreditate:
- si potrebbe mandare un ordigno nucleare cercando di sgretolare gli asteroidi ad uno dei loro passaggi;
- si potrebbe mandare una grande massa ad impattare a grande velocità contro gli cercando di defletterli, facendoli deviare dall'orbita a rischio.
- si potrebbe utilizzare un sistema a due veicoli spaziali, dei quali uno provvede ad esaminare la tipologia dell’oggetto e l’altro a deviarlo con un proiettile di adeguate dimensioni
Sono tutti scenari ed azioni possibili, ma almeno le prime due presentano alcuni problemi pratici:
- nel primo caso se viene sgretolata una grande massa, per esempio con una bomba atomica, gli eventuali detriti continuerebbero a muoversi lungo la stessa orbita e possedendo la stessa quantità di moto finirebbero comunque per impattare con la superficie terrestre provocando quantomeno gli stessi danni, se non maggiori, di un unico impatto;
- nel secondo caso la tempistica è fondamentale, poiché l'unica possibilità di alterare sensibilmente l'orbita dell'asteroide con una massa delle dimensioni opportune, è al primo passaggio, cioè prima di sapere se effettivamente colpiranno la Terra.
Anche il terzo caso rischia di far progettare, nonché eseguire una missione inutilmente e con i problemi ai finanziamenti delle missioni spaziali questa non è cosa da poco.
Per qualunque scenario si propenda la società astronomica internazionale reputa il rischio da impatto di Apophis trascurabile (il 20% di probabilità di impatto per il prossimo secolo), da non richiedere alcuna reale azione per impedirlo, mentre reputa a percentuale più alta l’impatto di elementi fino a 140 metri di diametro, tanto da richiedere un impegno concreto per porre soluzione a questi timori entro il 2020, secondo il programma spaziale NEO (Near Earth Observation Objects Program).
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