''Vita utile'' e ''vita residua'' nei mezzi di trasporto: un interessante studio di Life cycle assessment
Milano, 14 febbraio 2008

[21/12/2007]
''Vita utile'' e ''vita residua'' nei mezzi di trasporto: un interessante studio di Life cycle assessment la determinazione della “vita utile” in progetto, e della “vita residua” in esercizio, costituiscono un problema di grande rilievo operativo ed economico nel mondo dei trasporti.
Nei beni di consumo durevole, come l’auto, il mercato ha progressivamente aumentato la richiesta dei tempi di garanzia, specie per i componenti che più incidono sull’affidabilità di esercizio e sulla sicurezza del mezzo. Costruttori, gestori ed utilizzatori condividono l’esigenza di metodologie in grado di assicurare riposte strutturali adeguate, per prevenire cedimenti critici legati sia a fenomeni di fatica, sia ad altri meccanismi di degrado del materiale.
Questa prospettiva apre scenari di progetto, ispezione e controllo molto diversi tra i vari settori di trasporto, per ragioni legate alle tradizioni, ai costi d’ispezione ed al ritiro dei mezzi. C’è poi da considerare il livello di affidabilità richiesto, correlato sia alla gravità dei possibili incidenti, sia alla possibilità di rilevare per tempo l’insorgere del degrado nei materiali. Di qui la necessità di comparare attentamente la “vita utile” di componenti e prodotti, valutata in sede di progetto, con successive previsioni di “vita residua” basate su ispezioni ed accertamenti dei componenti in esercizio che assicurino l’idoneità all’uso almeno sino al successivo accertamento programmato.
Su quali criteri è possibile e corretto attribuire la “life extension” o “vita recuperata” per i differenti mezzi di trasposto ed i loro componenti meccanici?
In che modo le valutazioni desunte dal monitoraggio sull’affidabilità in esercizio possono influenzare i criteri adottati nella progettazione degli stessi mezzi?
La Giornata di Studio si propone di sottoporre ad un riesame comune i principali concetti in uso per la progettazione, la diagnosi ed il controllo di differenti strutture e componenti critici nei mezzi di trasporto, nonché i criteri di calcolo seguiti per la determinazione dell’affidabilità di vita, sia essa “definita” in sede di progetto o “monitorata” e magari allungata in esercizio grazie ad ulteriori indagini non distruttive. La Giornata inizierà con un’introduzione generale e trasversale, di carattere ingegneristico; ad essa seguiranno sei memorie su esperienze di “vita utile” e “vita residua” in differenti specifici ambiti: stradale, ferroviario ed aereo. La relazione finale, con una panoramica su criteri ed esperienze analoghe in settori diversi dai trasporti, aprirà la strada ad un interessante confronto intersettoriale. Il dibattito finale, coinvolgendo relatori e partecipanti, metterà in luce singolari comunanze o notevoli differenze intersettoriali suggerendo opportunità, limiti o benefici.
Persone Interessate
La Giornata tratta tematiche che interessano tutti i settori di trasporto ed è rivolta sia a chi opera nella progettazione, nelle ispezioni e nei controlli non distruttivi, sia a quanti sono interessati ad ottimizzare modalità di esercizio, periodicità dei controlli ed estensione del ciclo di vita.

Programma e dettagli si possono trovare qui


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