Fotosintesi artificiale: la nuova via per l'idrogeno?
Come altre tecniche viste nei mesi scorsi, un valido approccio per la produzione, made in Italy, potrebbe essere il processo fotosintetico
[20/12/2007]
Forse, in futuro, sarà possibile ottenere idrogeno per soddisfare la crescente domanda energetica in modo pulito. Il trucco e’ imitare i meccanismi naturali di fotosintesi, partendo dall’acqua e disperdendo ossigeno nell’ambiente.
Il Prof. Vincenzo Balzani professore di Chimica all’Università di Bologna e autorità internazionale in fatto di energie rinnovabili e nanomacchine, studia da anni come ottenere la fotosintesi artificiale.
Nelle prime fasi del processo fotosintetico naturale la luce solare viene assorbita da un sistema di molecole che si eccitano. L’eccitazione viene convogliata da un sistema “antenna” fino ad un centro di reazione, dove viene usata per separare cariche elettriche di segno opposto (che tendenzialmente si attraggono).
La fotosintesi artificiale consiste nel “sintetizzare molecole capaci ciascuna di compiere una funzione specifica (assorbire la luce; trasferire energia; trasferire un elettrone; ecc.) e poi nel collegare queste molecole in una sequenza opportuna”. Balzani, insieme al suo team di ricerca, è impegnato a ricreare le molecole “antenna”, quelle che assorbono l’energia solare per poi trasferirla ai “centri di reazione”, dove l’energia viene utilizzata per produrre idrogeno.
Il professore ha lanciato un appello in cui chiede al governo di incoraggiare il risparmio e sostenere le energie rinnovabili a cominciare del solare. L’energia solare “e’ inesauribile e non inquinante, non richiede tecnologie complesse e non può essere usata per scopi bellici. E ha un pregio enorme: è ovunque. Non ci sono che due alternative: energie rinnovabili o energia nucleare. E scegliere la seconda strada è pericoloso. I politici devono capirlo, ma mi colpisce che anche molti scienziati non sembrano rendersene conto.”
Il Prof. Vincenzo Balzani professore di Chimica all’Università di Bologna e autorità internazionale in fatto di energie rinnovabili e nanomacchine, studia da anni come ottenere la fotosintesi artificiale.
Nelle prime fasi del processo fotosintetico naturale la luce solare viene assorbita da un sistema di molecole che si eccitano. L’eccitazione viene convogliata da un sistema “antenna” fino ad un centro di reazione, dove viene usata per separare cariche elettriche di segno opposto (che tendenzialmente si attraggono).
La fotosintesi artificiale consiste nel “sintetizzare molecole capaci ciascuna di compiere una funzione specifica (assorbire la luce; trasferire energia; trasferire un elettrone; ecc.) e poi nel collegare queste molecole in una sequenza opportuna”. Balzani, insieme al suo team di ricerca, è impegnato a ricreare le molecole “antenna”, quelle che assorbono l’energia solare per poi trasferirla ai “centri di reazione”, dove l’energia viene utilizzata per produrre idrogeno.
Il professore ha lanciato un appello in cui chiede al governo di incoraggiare il risparmio e sostenere le energie rinnovabili a cominciare del solare. L’energia solare “e’ inesauribile e non inquinante, non richiede tecnologie complesse e non può essere usata per scopi bellici. E ha un pregio enorme: è ovunque. Non ci sono che due alternative: energie rinnovabili o energia nucleare. E scegliere la seconda strada è pericoloso. I politici devono capirlo, ma mi colpisce che anche molti scienziati non sembrano rendersene conto.”
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