Philippe Samyn: costruzione e sostenibilità - mostra di architettura
Roma, Casa dell'architettura, fino all'11 gennaio 2008
[13/12/2007]
L'esposizione "Philippe Samyn: Costruzione e Sostenibilità" vuole ripercorrere i temi principali dell'opera dell'architetto e ingegnere Philippe Samyn e del suo studio. Vuole immergere il visitatore nella sua "maniera di fare architettura e ingegneria", dall'ispirazione all'idea, dalla concezione alla realizzazione.
In primis, il principio della sostenibilità: "Si tratta, dunque, di rinnovare soprattutto l‘arte di costruire che in tutti i tempi ha implicato la limitazione dei consumi energetici, un'evoluzione del pensiero senza romanticismo e attaccamento al passato formale o ideologico, utilizzando le straordinarie acquisizioni scientifiche e tecnologiche degli ultimi cinquant'anni.
Si tratta egualmente di rinnovare con l'invenzione e, per questo, di ristrutturare l'insegnamento dell'architettura ridandogli delle basi teoriche perdute.
E' dapprima lo studio della morfologia generale della costruzione e della sua localizzazione nell'ambiente limitrofo; é in seguito lo studio concettuale dell'involucro e dello spazio mirato a ridurre il consumo energetico; e ancora la riflessione sull'energia spesa per erigere, trasformare o demolire le costruzioni".
In seguito i principi della costruzione amabile: "evocare la durabilità di una costruzione, è immediatamente evocare la sua amabilità; intendo con questo, la capacità che un'architettura possiede di essere amata e di continuare nel tempo a colmare il ruolo che inizialmente gli era attribuito o un ruolo nuovo, senza richiedere la sua alterazione in maniere significativa. L'amore che una società data prova in un dato luogo dovrebbe dunque essere confermata nel tempo. Si tratta, inizialmente, con la luce naturale come materia prima, di organizzare gli spazi in armonia gli uni con gli altri. Questa armonia si estende sino ai limiti del luogo sul quale l'architetto presa.
Viene, in seguito, l'integrazione di questo insieme nello spazio circostante, con il quale deve e può mettersi in accordo, a condizione che quest'ultimo partecipi alla stessa logica filosofica.”
In primis, il principio della sostenibilità: "Si tratta, dunque, di rinnovare soprattutto l‘arte di costruire che in tutti i tempi ha implicato la limitazione dei consumi energetici, un'evoluzione del pensiero senza romanticismo e attaccamento al passato formale o ideologico, utilizzando le straordinarie acquisizioni scientifiche e tecnologiche degli ultimi cinquant'anni.
Si tratta egualmente di rinnovare con l'invenzione e, per questo, di ristrutturare l'insegnamento dell'architettura ridandogli delle basi teoriche perdute.
E' dapprima lo studio della morfologia generale della costruzione e della sua localizzazione nell'ambiente limitrofo; é in seguito lo studio concettuale dell'involucro e dello spazio mirato a ridurre il consumo energetico; e ancora la riflessione sull'energia spesa per erigere, trasformare o demolire le costruzioni".
In seguito i principi della costruzione amabile: "evocare la durabilità di una costruzione, è immediatamente evocare la sua amabilità; intendo con questo, la capacità che un'architettura possiede di essere amata e di continuare nel tempo a colmare il ruolo che inizialmente gli era attribuito o un ruolo nuovo, senza richiedere la sua alterazione in maniere significativa. L'amore che una società data prova in un dato luogo dovrebbe dunque essere confermata nel tempo. Si tratta, inizialmente, con la luce naturale come materia prima, di organizzare gli spazi in armonia gli uni con gli altri. Questa armonia si estende sino ai limiti del luogo sul quale l'architetto presa.
Viene, in seguito, l'integrazione di questo insieme nello spazio circostante, con il quale deve e può mettersi in accordo, a condizione che quest'ultimo partecipi alla stessa logica filosofica.”
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