Il governo vara un piano strutturato per il solare termodinamico
Al via, in fase di test, nelle regioni di Lazio, Calabria e Puglia
[06/12/2007]
Si è tenuta lo scorso 3 dicembre, presso il Ministero dell’Ambiente a Roma, la presentazione del piano per la diffusione del solare termodinamico a concentrazione in Italia.
Un decreto del Ministro dell’Ambiente ha istituito una task force, presieduta dal professor Carlo Rubbia, consulente del Ministro per le fonti rinnovabili, che avrà il compito di predisporre un piano di sviluppo e di coordinare le attività contenute dei protocolli d’intesa sottoscritti con le regioni italiane. E proprio lunedì hanno firmato il protocollo le Regioni Lazio, Puglia e Calabria, le prime a rendersi disponibili ad ospitare impianti di solare termodinamico sul proprio territorio.
Alla conferenza stampa sono intervenuti il professor Carlo Rubbia e i presidenti della Regione Lazio Piero Marrazzo, della Puglia Nichi Vendola e della Calabria Agazio Loiero; presente anche il coordinatore degli assessori all’ambiente della Conferenza Stato Regioni, Diego Tommasi.
“Il Lazio investe in ricerca e innovazione il 2% del suo prodotto interno lordo: il doppio del livello nazionale. Nel Lazio ci sono quindi tutte le condizioni, politiche ed economiche, per dare vita a un grande progetto basato sulle fonti di energia rinnovabile”. Così il presidente Marrazzo ha sottolineato la presenza della Regione Lazio nel giorno della firma dei primi tre protocolli d'intesa.
“Siamo pronti a investire nei prossimi anni 90 milioni – ha continuato Marrazzo –, perchè è nostro interesse rispondere positivamente all'obiettivo del 20% di energie rinnovabili prodotto entro il 2020”.
La Regione Lazio ha già realizzato importanti investimenti sul solare termico, investendo oltre 1 milione e mezzo di euro in incentivi per l'uso domestico e industriale di questi impianti. A livello globale, la Regione ha poi investito 15 milioni di euro per l'anno 2007 e altri 15 milioni per il 2008.
Al termine dell’incontro, il Presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, incontrando i giornalisti, ha dichiarato che “da gennaio diverrà operativo il protocollo d’intesa per costruire in Calabria il primo impianto solare termodinamico che si chiamerà “Pitagora” e verrà costruito in provincia di Crotone. Nei tre mesi successivi - ha poi chiarito Loiero - è previsto la definitiva localizzazione, possibilmente in aree non di pregio per l’ambiente e l'agricoltura, oltre alla definizione del cronoprogramma del progetto industriale e scientifico”.
“La Calabria - ha detto Loiero - inizia qui un'importante azione di innovazione, contribuendo sia al proprio sviluppo che a recuperare il ritardo nazionale nelle energie rinnovabili. La nostra regione è un luogo adattissimo per questo tipo di centrali per l'esposizione ai raggi solari. Per questo, dopo la verifica del progetto “Pitagora”, decideremo di candidarci anche a ospitare una seconda centrale termodinamica”.
L'investimento, sulla base delle prime realizzazioni in corso negli Stati Uniti e in Spagna (così l'Italia entra nel progetto di studio internazionale), come ha spiegato il professor Rubbia, è di tutto rispetto: 200 milioni di dollari per una centrale di 64 megawatt di potenza, che si ripaga in 5 anni di attività. L'impianto solare a ciclo termodinamico sfrutta la sorgente di energia per trasformarla in calore ad alta temperatura ed è competitivo con le altre fonti come carbone, petrolio e metano.
“Dall'accordo con la Calabria, visto che sarà la prima centrale italiana - ha detto Diego Tommasi, assessore all'ambiente - si punta anche alla realizzazione di un sistema locale di sviluppo, integrato e omogeneo con le politiche di crescita delle energie rinnovabili, producendo effetti di induzione e moltiplicazione anche verso le imprese private”.
La Regione Calabria si impegna a finanziare il programma per il 2007 e per gli anni successivi con risorse paritarie. A gennaio partirà il “Comitato di gestione tecnico-scientifico”, con compiti di indirizzo programmatico, di individuazione e di controllo degli interventi da realizzare. Inoltre, elaborerà lo studio preliminare di fattibilità dell'impianto solare termodinamico e i singoli interventi con le modalità di attuazione.
Un decreto del Ministro dell’Ambiente ha istituito una task force, presieduta dal professor Carlo Rubbia, consulente del Ministro per le fonti rinnovabili, che avrà il compito di predisporre un piano di sviluppo e di coordinare le attività contenute dei protocolli d’intesa sottoscritti con le regioni italiane. E proprio lunedì hanno firmato il protocollo le Regioni Lazio, Puglia e Calabria, le prime a rendersi disponibili ad ospitare impianti di solare termodinamico sul proprio territorio.
Alla conferenza stampa sono intervenuti il professor Carlo Rubbia e i presidenti della Regione Lazio Piero Marrazzo, della Puglia Nichi Vendola e della Calabria Agazio Loiero; presente anche il coordinatore degli assessori all’ambiente della Conferenza Stato Regioni, Diego Tommasi.
“Il Lazio investe in ricerca e innovazione il 2% del suo prodotto interno lordo: il doppio del livello nazionale. Nel Lazio ci sono quindi tutte le condizioni, politiche ed economiche, per dare vita a un grande progetto basato sulle fonti di energia rinnovabile”. Così il presidente Marrazzo ha sottolineato la presenza della Regione Lazio nel giorno della firma dei primi tre protocolli d'intesa.
“Siamo pronti a investire nei prossimi anni 90 milioni – ha continuato Marrazzo –, perchè è nostro interesse rispondere positivamente all'obiettivo del 20% di energie rinnovabili prodotto entro il 2020”.
La Regione Lazio ha già realizzato importanti investimenti sul solare termico, investendo oltre 1 milione e mezzo di euro in incentivi per l'uso domestico e industriale di questi impianti. A livello globale, la Regione ha poi investito 15 milioni di euro per l'anno 2007 e altri 15 milioni per il 2008.
Al termine dell’incontro, il Presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, incontrando i giornalisti, ha dichiarato che “da gennaio diverrà operativo il protocollo d’intesa per costruire in Calabria il primo impianto solare termodinamico che si chiamerà “Pitagora” e verrà costruito in provincia di Crotone. Nei tre mesi successivi - ha poi chiarito Loiero - è previsto la definitiva localizzazione, possibilmente in aree non di pregio per l’ambiente e l'agricoltura, oltre alla definizione del cronoprogramma del progetto industriale e scientifico”.
“La Calabria - ha detto Loiero - inizia qui un'importante azione di innovazione, contribuendo sia al proprio sviluppo che a recuperare il ritardo nazionale nelle energie rinnovabili. La nostra regione è un luogo adattissimo per questo tipo di centrali per l'esposizione ai raggi solari. Per questo, dopo la verifica del progetto “Pitagora”, decideremo di candidarci anche a ospitare una seconda centrale termodinamica”.
L'investimento, sulla base delle prime realizzazioni in corso negli Stati Uniti e in Spagna (così l'Italia entra nel progetto di studio internazionale), come ha spiegato il professor Rubbia, è di tutto rispetto: 200 milioni di dollari per una centrale di 64 megawatt di potenza, che si ripaga in 5 anni di attività. L'impianto solare a ciclo termodinamico sfrutta la sorgente di energia per trasformarla in calore ad alta temperatura ed è competitivo con le altre fonti come carbone, petrolio e metano.
“Dall'accordo con la Calabria, visto che sarà la prima centrale italiana - ha detto Diego Tommasi, assessore all'ambiente - si punta anche alla realizzazione di un sistema locale di sviluppo, integrato e omogeneo con le politiche di crescita delle energie rinnovabili, producendo effetti di induzione e moltiplicazione anche verso le imprese private”.
La Regione Calabria si impegna a finanziare il programma per il 2007 e per gli anni successivi con risorse paritarie. A gennaio partirà il “Comitato di gestione tecnico-scientifico”, con compiti di indirizzo programmatico, di individuazione e di controllo degli interventi da realizzare. Inoltre, elaborerà lo studio preliminare di fattibilità dell'impianto solare termodinamico e i singoli interventi con le modalità di attuazione.
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