Il Presidente della brasiliana Petrobras: forse più riserve offshore
Durante l'Energy Council si è discusso di nuove possibili fonti di estrazione per il petrolio greggio, sconfessando -almeno parzialmente - l'allarmismo sulla scarsità delle riserve

[27/11/2007]
Il Presidente della brasiliana Petrobras: forse più riserve offshore Il presidente e direttore generale di Petrobras, José Sergio Gabrielli de Azevedo, ha dichiarato durante un incontro con i giornalisti, al World Energy Congress, che la sua compagnia ha “una notevole certezza” del fatto che l’ultima scoperta di petrolio in Brasile contenga tra i 5 e gli 8 miliardi di barili di petrolio utilizzabile.
Alla domanda, posta il durante il briefing, se altri bacini nella stessa zona come quella di Tupi Field – sito del ritrovamento – possano contenere altre riserve di petrolio, il capo di Petrobas ha detto: “Sì, potrebbero essercene molte di più”.
La scorsa settimana, Petrobras ha annunciato che il sito di Tupi Field, distante 280 chilomeri dalla costa di Rio de Janeiro, potrebbe contenere l’equivalente di otto miliardi di barili di petrolio, intrappolati in uno spesso strato di sale.
Gabrielli de Azevedo ha anche aggiunto che la produzione a Tupi Field potrebbe iniziare nel 2010 o nel 2011, dal momento che l’obiettivo della compagnia è di aumentare la produzione totale a 4,5 milioni di barili al giorno di petrolio e l’equivalente in gas entro il 2015.
Il presidente di Petrobras ha affermato che la decisione del governo brasiliano di trattenere alcune concessioni - circa 41 – dalla prossima fase del processo di offerta per Tupi Field è stata “una decisione del Paese” e non della compagnia.
“Prima di tutto, la difficoltà più grande per Tupi sarà di stabilizzare il contenitore del petrolio (il sale) e la consistenza della roccia”, ha detto.
Sul prezzo del petrolio, il leader dell’energia brasiliana ha detto: “C’è tensione tra la fornitura e la richiesta e altri fattori contribuiscono a causare la volatilità, come: la speculazione nel mercato dei capitali, la debolezza del dollaro e troppe restrizioni dal punto di vista della raffinazione. I prezzi resteranno alti e volatili nel breve termine”.
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