Il progresso del VOIP: dopo la quantità ora anche la qualità
Raggiunto l’obbiettivo della distribuzione capillare negli Stati Uniti, ora i provider stanno innalzando gli standard qualitativi

[22/10/2007]
Il progresso del VOIP: dopo la quantità ora anche la qualità Come è recentemente emerso anche in Italia, la telefonia tramite internet sta avendo un rapido incremento nella sua diffusione su tutto il territorio: una recente survey compiuta dalla rivista “Wireless” ha sottolineato come, su di un campione di 800 soggetti (età compresa tra 18 e 64 anni), emerge che il 32% degli interpellati conosce le tecnologie di comunicazione su IP, e ne da una giusta definizione ed il 16%, di questi, utilizza servizi IP soprattutto per garantirsi una riduzione dei costi telefonici; infine il 26% di questo campione “edotto” ha come obiettivo quello di sostituire definitivamente il sistema telefonico tradizionale con quello su IP.
Questa percentuale, al di sopra delle aspettative, è circa un quinto degli utenti presenti negli Stati Uniti, (dove in data recente il principale software Voip, Skype, ha segnato 10 milioni di utenti online in contemporanea): alla luce di una sempre maggiore necessità di qualità nel servizio, secondo un recente studio effettuato da Keynote Systems su 12 differenti provider VoIP americani, è stato evidenziato che il benchmark di purezza di segnale delle comunicazioni su IP non è ancora paragonabile con la rete telefonica tradizionale ma è migliorata rispetto al passato, presentando tempi di latenza sensibilmente ridotti, come dimostra la ricerca.
Lo studio, realizzato effettuando 125000 chiamate tra New York e San Francisco nell’arco di un mese, ha evidenziato un miglioramento della latency, rispetto al 2006, passando dai 335 millisecondi a valori che si attestano tra i 150 e i 250 millisecondi, con casi limite che hanno raggiunto i 280 millisecondi.
Rispetto alla telefonia tradizionale i problemi evidenziati restano quelli legati al mantenimento della qualità audio durante la conversazione e la percentuale delle chiamate fallite che è andata da un apprezzabile 5% ad un migliorabile 14,3%.


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