Il problema delle emissioni di anidride carbonica dovute alla circolazione delle automobili potrebbe aver trovato grazie ad un chimico organico, Derek Palmer, e due ingegneri, Ian Houston e John Jones, i quali hanno progettato, sviluppato e testato un particolare dispositivo da collegare alla marmitta delle auto che parrebbe in grado di immagazzinare i gas responsabili dell’effetto-serra e permettere la sola emissione di vapore acqueo. Se il dispositivo dovesse dimostrare effettivamente tale efficienza ed avere anche la capacità di “imprigionare” il monossido di azoto e l'anidride carbonica, all’interno di un bioreattore - come sostengono i tre ricercatori, Greenbox (così si chiama il dispositivo) sarebbe una vera rivoluzione per il settore “automotive”, poiché la successiva rielaborazione, capace di generare bio-carburante, andrebbe ad agire anche sul settore petrolifero ed energetico in modo non indifferente. La veridicità di tali affermazioni è supportata da 130 test, realizzati negli ultimi due anni in centri di ricerca specializzati, hanno dimostrato un livello di efficienza di filtraggio compreso tra l'85% e il 95%. Grazie ad una reazione chimica con una speciale alga, infatti, si ottiene un bio-combustibile che può essere utilizzato, ad esempio, al posto del diesel. Il processo chimico permette anche la produzione di gas metano e fertilizzante - ovviamente separabili nella fase finale. Secondo le stime, una coltivazione di 1000 acri (4 chilometri quadrati) di alghe sarebbe sufficiente per filtrare le emissioni automobilistiche dell'intera nazione. Contemporaneamente, sarebbero sufficienti non più di 10 strutture per gestire le "Greenbox" di 30 milioni di veicoli.

Con la loro società Maes Anturio - che tradotto dal gallese vuol dire "Avventura della campagna" - i tre inventori si sono già messi in contatto con molte organizzazioni come World Health Organisation e GlaxoSmithKline, oltre a Toyota e General Motors. Gli stessi parlamentari locali si sono attivati per individuare nuovi fondi. Potenzialmente, infatti, le "Greenbox" possono essere installate su ogni mezzo di trasporto - tranne gli aerei. Come affermato da Palmer durante un’intervista con l’agenzia Reuters l’inizio del progetto è nato come “pura serendipità, perché inizialmente l'obiettivo era quello di sfruttare l'anidride carbonica per accelerare il processo di crescita di uno speciale tipo di alga utilizzato negli allevamenti di pesce.”

Il primo prototipo ha dimensioni relativamente ingombranti, ma stanno attualmente implementando una versione decisamente più piccola, proporzionale alle emissioni di un intero serbatoio di benzina. "E l'aspetto più importante è che il deposito dell'anidride carbonica è sicuro", ha ribadito Houston, facendo una parallelo con gli altri sistemi attualmente in uso in ambito petrolifero.

"L'anidride carbonica, tenuta in sicurezza allo stato inerte, può essere maneggiata, trasportata e dismessa in un ambiente controllato con grande facilità, e con un minimo uso di energia", ha sottolineato l’ingegnere Houston durante la presentazione del prototipo montato su un motore diesel. "In base alle informazioni che mi sono state date vi è una chiara riduzione delle emissioni", ha dichiarato David Hansen, il deputato gallese che ha presenziato alla dimostrazione. "Mi sto impegnando affinché possano incontrare le agenzie governative incaricate. Faremo di tutto perché la proprietà e l'eventuale produzione rimangano britanniche".
Gli inventori affermano che la spesa sostenuta fino ad ora è stata di circa $350,000 negli oltre due anni di tempo utilizzati per sviluppare le tre tecnologie distinte coniugate in questo dispositivo e stanno ricercando ulteriori finanziamenti per svolgere altri test collaterali per altri possibili impieghi del sistema a favore dell’ambiente e della salute.