Guadagnare in borsa si può? E’ una domanda che tante persone, e quasi tutti i risparmia-tori che investono in titoli azionari, si pongono. In generale, la risposta non è nota: difficil-mente possono essere elaborati modelli che, a partire dalle serie storiche di un indice a-zionario o di un titolo azionario, riescano a prevederne l’andamento futuro. Soprattutto, ciò che risulta più difficile è riuscire a prevedere fluttuazioni minime, dell’ordine dell’1%, come quelle che giornalmente si registrano sul mercato di borsa, con una buona affidabilità sta-tistica.
Quello che, però, si può fare è cercare di indagare l’andamento di un titolo azionario in re-lazione a situazioni anomale che possono introdurre uno shock nel suo normale andamen-to “casuale”: una di queste situazioni è lo stacco del dividendo. Tutte le Società per Azioni, al termine di un esercizio contabile, in sede di Assemblea Ordinaria, decidono come destinare l’utile registrato in quell’esercizio: solitamente, una parte di esso viene trattenuta in azienda per finanziare gli investimenti, mentre la restante parte viene distribuita agli azionisti sotto forma di dividendo. L’Assemblea, dunque, delibera la data di distribuzione del dividendo e l’entità del dividendo stesso.
Le società quotate in borsa sono obbligate a comunicare queste informazioni al mercato finanziario e da questo momento prende il via il periodo di nostro interesse. Infatti, il diritto a riscuotere il dividendo non spetta solamente agli azionisti che possedevano l’azione du-rante l’esercizio contabile da cui si origina il dividendo, ma spetta a tutti coloro che possie-dono il titolo nella data di pagamento del dividendo stesso. Per limitare il fenomeno che potrebbe originarsi in conseguenza di questa “regola”, per cui tutti i risparmiatori potrebbe-ro acquistare l’azione la sera prima dello stacco del dividendo, Borsa Italiana ha stabilito che per alcuni giorni prima della data di stacco l’azione venga contrattata senza diritto al dividendo. La dinamica che si crea è rappresentata nella figura seguente:



Si è analizzato l’andamento di alcuni titoli azionari nel periodo rappresentato in figura, per cercare eventuali comportamenti anomali legati proprio a questo fenomeno. I titoli presi in considerazione appartengono al settore delle utilities: ENEL, ENI, HERA, AEM Milano, AEM Torino, AMGA e ACEA.
Eliminati fenomeni di stagionalità e trend legati all’andamento generale del titolo negli anni considerati, ricollegabili ai trend del mercato azionario, si osserva, a partire da un certo giorno compreso nella linea rossa della figura fino allo stacco del dividendo, un trend cre-scente per tutti i titoli. L’analisi delle quotazioni degli anni compresi nel periodo 2000-2002 ha evidenziato addirittura un legame di proporzionalità diretta fra l’entità del dividendo e la “lunghezza” del periodo in cui si registrava questo trend crescente. Perciò, conoscendo questo legame, si poteva individuare esattamente il giorno in cui acquistare il titolo e, ri-vendendolo a valle dello stacco del dividendo, si aveva la certezza statistica di guadagna-re da questa transazione.
Negli anni 2003-2005, invece, questo legame non era più verificato. Tuttavia, l’analisi ha dimostrato che permane, acquistando il titolo in certi giorni, una probabilità statistica molto elevata di guadagnare nell’operazione.
Ritornando, dunque, alla domanda iniziale si può affermare che, sfruttando certi fenomeni anomali che condizionano l’andamento di un titolo azionario, statisticamente si possono avere rilevanti margini di guadagno.