“La maggior parte dei Paesi industrializzati utilizza più di un terzo del consumo totale di energia per i trasporti, più di terzo per le tecnologie domestiche (riscaldamento, aria condizionata, illuminazione) e meno di un terzo per l’industria. A parità di qualità di vita e livello di industrializzazione, inoltre, il consumo pro-capite varia sensibilmente: da 4 a 6 KW in Europa occidentale e Asia fino a 10 KW in Usa. Il motivo è che nella maggior parte dei Paesi non vengono utilizzate le tecnologie disponibili per ridurre il consumo energetico” . Lo ha affermato Louis Schlapbach, direttore dell’EMPA (Swiss Federal Lab for Materials Science and Technology) nel corso del suo intervento alla terza conferenza mondiale sul Futuro della Scienza, sul tema “The Energy Challenge”.

“Molte tecnologie per ridurre il consumo di energia sono ben conosciute e alcune sono già sul mercato: le case a ‘zero energia non rinnovabile’, le automobili sicure e comode che consumano meno di 5 litri ogni 100 Km emettendo così meno di 12 chili di anidride carbonica ogni 100 Km. Eppure preferiamo utilizzare tecnologie a bassa efficienza. L’impressione è che l’accettazione non accettazione di nuove tecnologie energetiche è una questione di equilibri economici e di scienze sociali più che scienza.”

“I progressi scientifici più rilevanti nelle tecnologie ad alta efficienza energetica riguardano almeno sei campi:
- la termoelettricità (la trasformazione del calore in elettricità), che oggi si avvale di nuovi materiali e strutture;
- la riduzione della frizione (la frizione fra pneumatici e strada oppure nel motore), che a livello mondiale potrebbe far risparmiare la stessa quantità di energia prodotta da 100 centrali di medie dimensioni;
- i biocarburanti;
- l’idrogeno per la fornitura dell’energia necessaria alle città e per la mobilità;
- le case a ‘zero-energia non-rinnovabile’: le tecniche di costruzione associate a un buon design e l’utilizzo di speciali materiali riducono il consumo a livelli molto bassi e l’‘utilizzo zero’ di combustibili fossili per il riscaldamento e l’aria condizionata deve diventare un must;
- l’energia magnetica, una forma ancora pochissimo utilizzata.”

Si legge nell’ultimo World Energy Outlook che l’uso più efficiente dei carburanti, soprattutto attraverso automobili e camion più efficienti, può contribuire per il 36% alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, l’uso più efficiente dell’elettricità in molte applicazione può aiutare per un altro 30% e metodi di produzione più efficienti per il 13%.